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IL PROGETTO

Ancona, PIF e Uvac nel polo unico dei controlli portuali

Ancona, PIF e Uvac nel polo unico dei controlli portuali
Tempo 13 mesi e il porto commerciale di Ancona avrà un nuovo polo unico per i controlli frontalieri. Nel complesso anche il Pif e l'Uvac.


Le merci movimentate nel porto commerciale di Ancona saranno controllate da un'unica struttura. L'accorpamento dei controlli doganali, sanitari e veterinari è stato presentato ieri dalle autorità locali e nazionali: Capitaneria di Porto, Agenzia delle Dogane,  Guardia di Finanza, Comune di Ancona e  Ministero della Salute.

Il nuovo polo è  stato finanziato dall'Autorità Portuale, con 2,4 milioni di euro e sarà dotato di tecnologie e sistemi d'avanguardia a livello europeo. Il progetto occuperà oltre 1.600 mq di superficie, suddivisi in tre aree: una per i controlli dell'Usmaf (Ufficio di sanità marittima)  e due per il Pif (Posto d'ispezione frontaliero) e l'Uvac (Ufficio veterinario per gli adempimenti comunitari), con spazi dedicati alle merci destinate al consumo umano, a quello animale e alle merci non alimentari.

L'operazione - ha detto Rodolfo Giampieri, presidente dell'Adsp - "consentirà di d'incrementare la vocazione commerciale del porto di Ancona, dove lavorano giornalmente 6.500 persone, riducendo i tempi di sosta delle merci e rendendo lo scalo più attrattivo per operatori e armatori".

"Annualmente il porto di Ancona accoglie nove milioni di tonnellate di merci - ha reso noto il segretario generale dell'Adsp Matteo Paroli - e se non avessimo rimodernato la nostra struttura a fronte di normative europee sempre più stringenti avremmo rischiato di perderne circa 2.500. In questo modo invece aumenteremo i nostri traffici".
In totale nel 2019, solo le partite verificate dal Posto d'ispezione frontaliero e dall'Uvac sono state 1.439 e hanno riguardato alimenti freschi o congelati per uso zootecnico o per animali d'affezione. (ANSA).