• Utenti 10
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 30964
DECRETO SEMPLIFICAZIONI

PEC, sospensione per i professionisti che non la comunicano

PEC, sospensione per i professionisti che non la comunicano
La PEC diventa "domicilio digitale". Sanzioni per i professionisti (e per gli Ordini) che non lo mettono a disposizione della Pubblica Amministrazione.


Il Decreto Semplificazioni approvato da Palazzo Chigi contiene disposizioni per favorire l’utilizzo della posta elettronica certificata e dare "maggiore certezza delle comunicazioni telematiche tra imprese, professionisti e pubbliche amministrazioni".

In primo luogo- anche uniformandosi al Regolamento europeo del 2014 in materia di identificazione elettronica-  la PEC diventa "domicilio digitale" secondo la definizione che ne dà il Codice dell’amministrazione digitale (CAD): per domicilio digitale si intende un indirizzo elettronico eletto presso un servizio di posta elettronica certificata (o un servizio elettronico di recapito certificato qualificato) valido ai fini delle comunicazioni elettroniche aventi valore legale.

La sostituzione - da PEC a domicilio digitale- opera nella norma istitutiva del 2008, quella che ha introdotto l'obbligo per i professionisti iscritti ad un ordine professionale a comunicare la PEC (ora domicilio digitale) e gli Ordini professionali a riversarla in un elenco consultabile per via telematica dalle pubbliche amministrazioni: INIPEC e Anagrafe nazionale della popolazione residente.

Ma il Decreto Semplificazioni introduce anche dei provvedimenti disciplinari. Infatti, il professionista che non comunica il proprio domicilio digitale "è obbligatoriamente soggetto a diffida ad adempiere, entro trenta giorni, da parte dell' Ordine di appartenenza. In caso di mancata ottemperanza alla diffida, l'Ordine di appartenenza commina la sanzione della sospensione fino alla comunicazione dello stesso domicilio.

A sua volta, l'Ordine che rifiuti o manchi di comunicare alle pubbliche amministrazioni e all'elenco INIPEC i dati degli iscritti rischia lo scioglimento o il commissariamento ad opera del proprio Ministero vigilante.


Il Decreto Semplificazioni approvato da Palazzo Chigi il 7 luglio è alla Ragioneria dello Stato. Non è stata ancora pubblicata la stesura ufficiale.