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NO ALLE RAZZE PUG AL CINEMA

Fecava, Fve e Wsava contro il film Patrick della Disney

Fecava, Fve e Wsava contro il film Patrick della Disney
Pratiche estreme di allevamento canino causano seri problemi di salute e benessere. Appello ai registi: non usate le razze brachicefale nei vostri film.



FECAVA, FVE e WSAVA sollecitano i film makers a non utilizzare nelle loro pellicole i cani 'pug': film come Patrick, in uscita da Disney, provocano "un dannoso aumento di popolarità" delle razze sofferenti. Le tre sigle veterinarie hanno lanciato l'appello, a sostegno delle posizioni del Brachycephalic Working Group (BWG), che ha criticato il film per il ruolo da protagonista affidato ad un Carlino. Il timore è che si incoraggi la domanda di razze sofferenti (pug, muso schiacciato), in un pubblico "che non conosce i problemi di salute associati a questi cani".

"I Carlini, come i bulldog francesi e inglesi - sottolinea  Wolfgang Dohne, presidente della FECAVA- vanno soggetti a molti problemi di salute, a causa della loro estrema conformazione". Questi cani, spiega, "vengono allevati in questo modo per renderli più attraenti per gli acquirenti, ma la realtà è che queste caratteristiche esagerate possono portare a difficoltà respiratorie, ricorrenti infezioni della pelle, malattie degli occhi e problemi spinali o neurologici".

Un trend "preoccupante" quello denunciato dalle tre associazioni veterinarie in un comunicato congiunto, "con un impatto negativo anche sulla tutela dei consumatori" sottolinea il Presidente della FVE Rafael Laguens, ricordando che proprio durante l'ultima assemblea generale della FVE, è stato approvato un position paper (Breeding healthy dogs - the effect of selective breeding on the health and welfare of dogs) che insiste sull'importanza di sensibilizzare il pubblico e sul ruolo che cinema, tv e personaggi popolari possono avere nell'influenzare comportamenti corretti o scorretti.

Il Brachycephalic Working Group (BWG)- che riunisce accademici, veterinari, allevatori e protezionisti - ha preso contatti con la Disney suggerendo di adottare azioni correttive del messaggio indotto nel pubblico. Ad esempio, evitare il merchandising del cane Patrick, inserire nei credits della pellicola spiegazioni sui problemi sanitari dei cani "pugs" e distribuire al pubblico insala e ai giornalisti un leaflet che creando consapevolezza sul possesso responsabile  scoraggi la domanda di acquisto.
Stigmatizzata anche l'umanizzazione degli animali, come l'utilizzo di vestiario nei cani.


Companion animal vets worldwide voice concern about new ‘pug’ film