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LA LETTERA

ANMVI a Ministero e Regioni: riparta la formazione residenziale

ANMVI a Ministero e Regioni: riparta la formazione residenziale
Riprendano le attività di formazione residenziale e pratiche dei Medici Veterinari liberi professionisti. Lo chiede l'ANMVI in una lettera al Ministro Speranza e alle Regioni.


"Alla luce della progressiva ripresa di numerose attività a carattere aggregativo, anche in ambienti chiusi e caratterizzati da affluenza numerosa (e.g. cinema, teatri, ecc.) auspichiamo di riprendere quanto prima, su tutto il territorio nazionale, l’attività di formazione professionale residenziale (teorica e pratica) rivolta ai Medici Veterinari liberi professionisti".

Lo chiede una lettera firmata dal Presidente ANMVI Marco Melosi, inviata al Ministro della Salute, al Coordinamento regionale degli assessorati alla salute e ai vertici della Lombardia. La lettera è stata inoltrata anche alla FNOVI con preghiera di farsi interprete dell'istanza presso la Consulta delle Professioni Sanitarie.

L'ANMVI evidenzia che le Regioni stanno aggiornando il documento “Linee Guida attività economiche, produttive e ricreative” riattivando in forma residenziale un crescente numero di attività compresi i congressi e la formazione professionale. Ma non se rivolti ai Medici Veterinari, che in quanto professionisti sanitari restano vincolati al blocco delle attività formative introdotto durante la fase acuta dell'emergenza ospedaliera.

"I Medici Veterinari liberi professionisti - scrive Melosi- non dovrebbero rientrare nel novero delle “professioni sanitarie” e del “personale sanitario” a cui i vari DPCM parrebbero inibire la partecipazione ad attività di formazione residenziale, non ultimo il vigente DPCM in scadenza al 14 luglio, pur in assenza di precisi riferimenti giuridici all’ordinamento veterinario. Infatti- spiega-  la ratio del provvedimento preclusivo - giustamente teso a salvaguardare la salute di medici e personale sanitario nella fase più acuta dell’emergenza COVID-19 e di maggiore carenza di personale medico e ausiliario- non appare coerente con l’attività dei Medici Veterinari liberi professionisti (Codice Ateco 75.00) che non esercitano in strutture ospedaliere, sociosanitarie né enti del SSN e SSR, e che non esercitano sul paziente umano".

Fermo restando l’adozione delle misure di prevenzione del contagio, l'ANMVI è dell'avviso che le esigenze di aggiornamento professionale dei Medici Veterinari debbano tornare ad essere soddisfatte attraverso iniziative in modalità residenziale, l’unica modalità che consente piena efficacia d’apprendimento pratico e di completo sviluppo professionale.

"Auspichiamo che i prossimi provvedimenti governativi, del Ministero della Salute e delle Regioni vengano emendati dal vulnus che ha caratterizzato i precedenti- conclude il Presidente ANMVI- affinché i Medici Veterinari liberi professionisti non vengano più assimilati tout court ad altre professioni sanitarie nell’adozione di misure non coerenti con il loro profilo professionale".