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Lettera al Prof. Biolatti

Una clinica mobile al servizio di ornitologi?

Una clinica mobile al servizio di ornitologi?
Nel corso del 47° Campionato Italiano di Ornitologia, la Facoltà di Medicina Veterinaria di Torino ha inviato una struttura mobile attrezzata a clinica, per offrire dei servizi medico-veterinari agli allevatori presenti. ANMVI e SIVAE chiedono chiarimenti al Preside della Facoltà su autorizzazioni, controlli e concorrenza.
ANMVI e SIVAE hanno chiesto al Preside della Facoltà di Medicina Veterinaria di Torino, Prof. Bartolomeo Biolatti, alcuni chiarimenti, a seguito di alcune segnalazioni da parte di medici veterinari e allevatori. In base a quanto riferito, le prestazioni svolte sulla struttura mobile, infatti, comprendevano sia i prelievi per le analisi- inclusi campioni per test PCR per alcune malattie infettive, nonché campioni per analisi microbiologiche - sia di determinazione di sesso.

Premesso che la legge italiana non contempla le cliniche mobili per lo svolgimento di prestazioni medico veterinarie, ma solo l'utilizzo di mezzi per consentire il trasferimento dei pazienti presso una struttura veterinaria fissa autorizzata, la nota rivolta al Prof. Biolatti chiede "se la struttura mobile utilizzata a Pordenone abbia ottenuto una autorizzazione sanitaria e, in caso positivo, in base a quale norma di legge, tenuto conto che- ad oggi- non sono normate nemmeno le "ambulanze veterinarie" per le quali si attende un decreto a cura del Ministero dei Trasporti".

Inoltre, ogni mostra con esposizione di animali deve avere un veterinario responsabile sul posto, pertanto siamo a chiedere se sia stato designato il veterinario ufficiale della Mostra, con il compito di vigilare anche sulle attività prestate all'interno della clinica mobile universitaria.

"Non possiamo non rimarcare che le prestazioni, a quanto ci viene testimoniato, sono state fornite anche da dottorandi che esercitano anche come liberi professionisti, effettuando campionamenti non necessari durante una mostra ornitologica. Si tratta di prestazioni che i Colleghi liberi professionisti eseguono solo presso le strutture d'allevamento, ovviamente a costi superiori".

La nota, indirizzata anche alla FOI (Federazione Ornicoltori Italiani) e agli Ordini veterinari di competenza, conclude ritenendo "inaccettabile che si consenta lo svolgimento di attività non autorizzate, in palese concorrenza sleale, fornendo dei servizi di nessuna attinenza con il contesto di una mostra, dove non si svolge attività didattica universitaria e dove non si possono ricavare spazi per attività lucrative, a costi al di sotto del mercato, in spregio ad ogni buona norma di rispetto deontologico verso colleghi che esercitano nel settore in osservanza delle regole sanitarie, concorrenziali e deontologiche".