"E' importante approfondire le caratteristiche peculiari di ciascuna di queste figure professionali chiamate ad intervenire per il rilascio del patentino". Il Sottosegretario Francesca Martini commenta il riconoscimento dell'educatore cinofilo contenuto nel DM 26 novembre 2009: "sono consapevole del fatto che molti dubbi sono ancora da dirimere".
La FNOVI contro Celli: denigra la professione veterinaria Il decreto del 26 novembre 2009 che dà le linee guida per il rilascio del "patentino", ha riconosciuto l' educatore cinofilo. In proposito, il Sottosegretario Francesca Martini ha dichiarato che questa figura professionale "rappresenta un valore aggiunto per la creazione del corretto rapporto uomo-animale", ma di essere anche "consapevole del fatto che molti dubbi sono ancora da dirimere circa il riconoscimento di tale figura professionale e sul ruolo che educatori, istruttori e addestratori cinofili rivestono nella loro azione di supporto al medico veterinario comportamentalista".
Il Sottosegretario ha trattato l'argomento nel corso di un convegno che si è svolto in questi giorni a Verona dal tema "Educare l'uomo per educare il cane", al quale è seguito un comunicato del Ministero della Salute. Il convegno- in occasione del quale si è registrata una presa di posizione della FNOVI per lo "sconnesso discorso" di Giorgio Celli - si è svolto con il contributo di rappresentanti del mondo della cinofilia e si è soffermato sul ruolo dell'istruttore, dell'educatore e dell'addestratore cinofilo. "Tre figure essenziali", secondo il Sottosegretario per il quale " è importante approfondire le caratteristiche peculiari", essendo "chiamate ad intervenire per il rilascio del patentino".
Francesca Martini si è detta "fermamente convinta che la formazione porterà ad una nuova generazione di cinofili che sappiano comunicare fra loro, in cui i rapporti fra cittadini, le associazioni e le istituzioni siano caratterizzati da un' efficiente e completa sinergia". Il patentino - ha concluso il Sottosegretario- è divenuto lo strumento per una nuova cultura dove le diversità non rappresentano più una minaccia di cui temere ma diventano terreno di confronto e una ricchezza".