Non possiamo correre il rischio di perdere i fondi dei Programmi di sviluppo rurale, fra i quali rientra il meccanismo della condizionalità e delle consulenze aziendali veterinarie agli allevatori. Al suo primo incontro con gli Assessori all'Agricoltura, il Ministro Galan avvisa: "Se le regioni non trovano una soluzione, prenderemo noi dei provvedimenti". FNOVI: serve un patto con gli allevatori. Non è la prima volta che il Ministro dell'Agricoltura
Giancarlo Galan ipotizza un cambio di rotta nella conduzione dei piani di sviluppo rurale. Le Regioni non fanno richiesta degli ingenti fondi messi a disposizione dall'Europa per le politiche agricole comunitarie, nelle quali è ricompreso il meccanismo della condizionalità e delle consulenze aziendali che i medici veterinari possono prestare agli allevatori.
Di una svolta il Ministro è tornato a parlare nei giorni scorsi, durante il suo primo incontro con gli assessori regionali all'Agricoltura: "Se le regioni non trovano una soluzione, prenderemo noi dei provvedimenti- ha detto- Il primo problema che dobbiamo affrontare è quello del possibile disimpegno dei fondi dei Programmi di sviluppo rurale. Non possiamo correre il rischio di perdere un miliardo di euro. Innanzitutto perché sono soldi dei nostri agricoltori e in secondo luogo perché ci farebbe perdere autorevolezza in Europa, proprio ora che dobbiamo ridiscutere la nuova Pac."
"Dalla Politica agricola comune, il nostro Paese riceve mediamente 6,5 miliardi di euro all'anno, tra aiuti diretti agli agricoltori (4,3 miliardi di euro/anno) e misure di sostegno allo sviluppo rurale (2,2 miliardi di euro/anno, compreso il cofinanziamento nazionale). "Al 31 marzo 2010, data dell'ultima rilevazione, sono stati spesi solamente 2,36 miliardi di euro, corrispondenti al 13,4% della dotazione complessiva. Per evitare il disimpegno automatico dei fondi comunitari assegnati al nostro Paese, ha proseguito il Ministro, entro il 31 dicembre 2010 occorrerà realizzare un'ulteriore spesa pari a 1,12 miliardi di euro". "Queste disponibilità devono essere obbligatoriamente utilizzate entro tempi prestabiliti, pena la perdita dei fondi comunitari non spesi." "Questa situazione relega il nostro Paese al quart'ultimo posto della classifica comunitaria; alle nostre spalle solo Romania, Bulgaria e Malta."
Per esercitare maggiore pressione sulle Regioni, potrebbero essere studiati ulteriori meccanismi di penalizzazione finanziaria per le amministrazioni che dovessero subire il disimpegno dei fondi comunitari. Ma "vi sarebbe un'ulteriore soluzione, ha continuato Galan, che si basa sulla predisposizione di un Piano nazionale e che, al tempo stesso, lascerebbe inalterato l'attuale assetto delle competenze in agricoltura. Il coordinatore degli assessori, Dario Stefano, ha promesso una proposta alternativa. "Aspetterò quindi questa proposta - ha concluso Galan- che dovrà arrivare entro otto giorni prima di tentare altre soluzioni."
La Fnovi è convinta che sia necessario fare un patto con gli allevatori e "fare in modo che partano le pratiche se si vuole che partano anche gli aiuti e le consulenze dei medici veterinari". "Entrando nel meccanismo delle consulenze- commenta il consigliere Alberto Casartelli su 30giorni- abbiamo interrotto quel circolo vizioso, correggendone le storture e riducendone di conseguenza l'appetibilità. La torta è stata divisa e non ha più riscosso tanto interesse da parte delle organizzazioni agricole e allevatoriali. L'allestimento delle pratiche di aiuto è poca cosa così gli allevatori sono stati lasciati a se stessi".