L'Unire ha concluso l'esame del Regolamento unico delle corse. Il documento, che contiene anche le norme in materia di giustizia sportiva, dettaglia il ruolo e i compiti del veterinario. Il Regolamento è pubblicato sul sito dell'Ente per raccogliere le osservazioni di tutti gli interessati. L'Unire ha concluso l'esame del
Regolamento unico delle corse. Il documento, che contiene anche le norme in materia di giustizia sportiva, è pubblicato sul sito dell'Ente per raccogliere le ultime osservazioni da parte di tutti gli interessati e, quindi per essere definitivamente adottato nella prossima riunione del Consiglio di amministrazione.
Il documento contiene disposizioni di ruolo e di funzione del veterinario, in molteplici articoli del Regolamento; si va dalle regole di ammissione alle corse dei cavalli alle speciali limitazioni ed esclusioni, come ad esempio nei casi di gestazione, aborto e in conseguenza di un incidente. Particolari disposizioni e procedure sono definite dall'Ente per la tenuta, selezione, formazione ed iscrizione in un apposito Elenco di Veterinari Responsabili e Coadiutori.
I rapporti ed i pareri del Veterinario Responsabile sono trasmessi alla Giuria, ai fini dell'adozione dei provvedimenti e delle decisioni riguardanti le condizioni fisiche dei cavalli e il benessere dell'animale. Prima della corsa, ricevuto tale parere professionale possono adottare collegialmente con il Presidente, provvedimenti di sospensione della corsa o esclusione di uno più cavalli dalla corsa.
Le Società di corse assumono fra gli altri il formale impegno di " curare la perfetta manutenzione delle piste, sia da corsa che di allenamento, degli ostacoli, nonché di tutti gli impianti, attrezzature e servizi - ivi compresi quelli di assistenza medico-sanitaria, controlli antidoping, di veterinaria e di mascalcia - apportandovi i miglioramenti e le modifiche disposti dall'Ente".
Inoltre le Società si impegnano "a garantire la presenza sul campo, da almeno un'ora prima dell'inizio della giornata di corse, di almeno un medico ed un veterinario, un maniscalco e un contro starter/conducente autostart, ambulanza veterinaria idonea al trasporto di animali infortunati, tutti adeguatamente equipaggiati per eventuali interventi".
Per quanto attiene all'organizzazione delle corse, i cavalli iscritti ad altri libri genealogici o registri anagrafici e registrati presso l'Ente, che partecipino a competizioni non autorizzate dall'UNIRE, possono prendere parte a corse in riunioni riconosciute o "speciali" esclusivamente presentando una dichiarazione accompagnata da una certificazione veterinaria che attesti la provenienza del cavallo da luoghi indenni.
Il periodo di allontanamento dei cavalli "deve essere di giorni 10 nel caso in cui il ritiro sia determinato dalle condizioni sanitarie del cavallo, documentate da specifica certificazione veterinaria la cui presentazione è obbligatoria, pena l'irrogazione di un periodo di allontanamento di 15 giorni". Il Veterinario Responsabile o il Veterinario Coadiutore, da esso delegato, incaricati dall'Ente, nel caso di cavalli ritirati presenti in ippodromo o da escludere per motivi sanitari, effettuata la visita emettono la certificazione veterinaria da sottoporre alla Giuria per il conseguente provvedimento di allontanamento del cavallo.
Il regolamento stabilisce che i cavalli debbano essere "condotti nel recinto di insellaggio dell'ippodromo mezz'ora prima dell'ora stabilita in programma per la corsa cui devono partecipare, per poter essere sottoposti al controllo del Veterinario Responsabile e dei suoi collaboratori. L'allenatore che presenti un cavallo in non buone condizioni fisiche, accertate dal Veterinario, viene punito dalla Giuria. Il Veterinario riferisce le eventuali alterazioni riscontrate nello stato fisico dei cavalli alle Giurie che adottano i provvedimenti del caso.
Inoltre, le Giurie o il Veterinario Responsabile possono disporre il prelievo di campioni biologici ai fini dell'esame antidoping sul cavallo escluso dalla corsa dopo il controllo veterinario. Il proprietario o l'allenatore del cavallo escluso ha facoltà comunque di richiedere il prelievo antidoping.
Sotto il profilo disciplinare, il terapeuta di servizio che risulti essersi prestato per somministrazioni ad effetto doping è punito con la sospensione fino ad anni uno e con la sanzione pecuniaria fino a cinquemila euro. Nel caso che il medesimo non sia soggetto alla disciplina dell'Ente, gli viene inibita ogni attività nel settore per non meno di anni uno, con divieto ai soggetti operanti nella sfera dell'Ente di avvalersi, nel periodo di sospensione, delle sue prestazioni.
"Di quanto sopra il Presidente dell'UNIRE deve dare comunicazione al Consiglio dell'Ordine dei Veterinari".