E' cronica l'inadeguatezza della politica rispetto ai temi della medicina veterinaria. Quando le scelte politiche mirano a semplificare questioni complesse producono inevitabilmente distorsioni incancrenendo i problemi, come è avvenuto in Veneto ed in Sicilia. ANMVI Sicilia, SISCA (Calabria e Sicilia) e la Federazione degli Ordini siciliani firmano un documento comune. Sui recenti fatti di sanità pubblica veterinaria (rabbia e randagismo) ANMVI Sicilia, il Gruppo SISCA Sicilia e Calabria e la Federazione Regionale degli Ordini dei Medici Veterinari della Sicilia hanno predisposto un documento comune che sarà pubblicato su Professione Veterinaria e di cui @nmvi Oggi anticipa alcuni passaggi.
"Abbiamo la necessità di diffondere la cultura di una medicina veterinaria pubblica e privata, coesa e al passo coi tempi - si legge nel testo - in grado di dare risposte adeguate alle aspettative dei cittadini e delle istituzioni che sappia farsi interprete delle emergenze sociali legate alle nuove forme di convivenza tra l'uomo e l'animale".
"Ma le risposte alle emergenze spesso non arrivano "a causa di una cronica inadeguatezza della politica rispetto ai temi della medicina veterinaria, che oggi deve essere interpretata nella complessità della sua valenza sociale, nella evoluzione culturale di nuovi stili di vita, che coinvolgono anche gli aspetti di una sempre più stretta convivenza uomo-animale. Quando le scelte politiche mirano a semplificare questioni complesse producono inevitabilmente distorsioni incancrenendo i problemi, come è avvenuto in Veneto ed in Sicilia".
Dalle Alpi all'Etna, in Veneto come in Sicilia, il pensiero degli assessori regionali è in piena sintonia su come affrontare le emergenze veterinarie da un punto di vista procedurale ed economico. Coinvolgere i medici veterinari liberi professionisti a costo zero per il cliente e per lo Stato! Come abbiamo tutti letto, la Regione Sicilia e l'ASP di Enna hanno chiesto ai medici veterinari privati di sterilizzare "a titolo meramente gratuito come impegno di volontariato".
Gli interventi decisi e unanimi dei rappresentanti delle organizzazioni veterinarie sottolineano quanto, le proposte della Regione Veneto e della Regione Sicilia, siano paradossali, al punto da assumere maggiore dignità, per quanto è possibile, se considerate provocatorie nei confronti di una auto-denuncia del fallimento delle politiche sanitarie nella gestione della salute pubblica, in questo caso: rabbia e randagismo.
Questi interventi autorevoli evidenziano tra l'altro le competenze del medico veterinario, sia pubblico che privato, che hanno obiettivi comuni e condivisi nella tutela della salute pubblica. Per questo motivo non possono essere coinvolte solo nella fase terminale delle strategie operative ma più a monte nel momento decisionale"
Pertanto, concludono i firmatari del documento, "ci aspettiamo che anche per i medici veterinari liberi professionisti venga utilizzato lo stesso metro del rispetto dei ruoli, delle competenze e dei trattamenti economici, come avviene per qualunque altra figura professionale coinvolta nella Pubblica Amministrazione".