Il Parlamento Europeo ha pubblicato la guida "Tutto quello che vorreste sapere sul riconoscimento delle qualifiche professionali". Domande e risposte per i professionisti che chiedono il riconoscimento del titolo per esercitare in un altro Stato Membro. I veterinari rientrano nelle "professioni settoriali". Che differenza c'è fra l'esercizio temporaneo della professione in un altro Stato membro e l'esercizio svolto stabilendovisi permanentemente? E cosa vuol dire esercitare essendo "legalmente stabiliti"? Per i medici veterinari è previsto il riconoscimento automatico del titolo?
Quella del medico veterinario rientra nella categoria delle "professioni settoriali", cioè professioni le cui condizioni minime di formazione sono state armonizzate a livello europeo. La Guida parte proprio da questa precisazione spiegando l'importanza fondamentale di accertare con precisione il regime al quale è soggetta la professione per la quale si è qualificati e che si intende esercitare in un altro Stato membro.
La professione di medico veterinario è regolamentata in tutti gli Stati Membri. La qualifica è di norma riconosciuta in automatico. Ciò implica che l'autorità competente dello Stato membro ospitante non può controllare la formazione e, pertanto, non può richiedere documenti che specifichino il contenuto della formazione acquisita.
Per usufruire del riconoscimento automatico della qualifica di medico veterinario è necessario essere in possesso del titolo di formazione e dell'eventuale certificato che lo accompagna, a sancire una formazione conforme ai requisiti minimi di formazione stabiliti dalla direttiva 2005/36/CE. Lo Stato membro può infatti rilasciare un diploma nazionale solo se sono soddisfatti i requisiti minimi di formazione fissati dalla direttiva.
La Direttiva 2005/36/CE è stata recepita in Italia dal D.Lvo 206/2007