Sta diventando un dibattito mondiale quello sulla "Progressive List" approvata dall'Assemblea Generale della FEI in Danimarca. La USEF United States Eventing Association è favorevole: le sostanze ammesse sono già autorizzate nelle competizioni equestri negli Stati Uniti. Contraria la Federazione tedesca. La FEI: sentito un team di veterinari esperti. La USEF United States Eventing Association sta dalla parte della
"Progressive List" approvata dall'Assemblea Generale della FEI in Danimarca. Le sostanze autorizzate a Copenhagen,
dicono gli americani, sono sostanze già autorizzate nelle competizioni equestri negli Stati Uniti. Si tratta di alcune molecole antinfiammatorie non steroidee, utilizzabili anche in gara sui cavalli a fini terapeutici, con limiti di dosaggio.
Non si tratta di sostanze considerate come dopanti nell'atleta umano dalla WADA, prosegue la USEF, e non sono nemmeno lesive del benessere del cavallo atleta che la FEI intende tutelare attraverso un rigido programma di controlli veterinari. Meglio, dicono gli americani, che lasciare proibizioni che si prestano ad impieghi inappropriati.
L'unica obiezione riguarda i tempi dell'entrata in vigore della "Progressive List". Sarebbe problematico attenervisi già dal 1 gennaio 2010 perché non ci sarebbe il tempo per una adeguata preparazione, con conseguenze negative sul FEI World Equestrian Games che si terrà nel Kentucky nel 2010. Una implementazione prematura, senza una adeguata preparazione e un piano di comunicazione, potrebbe essere causa di involontari disagi e problemi anche agli stessi laboratori.
Per la USEF la "Progressive List" è un passo avanti nell'impegno a tutelare il benessere animale. Bene ha fatto la FEI ad adottarla, ma la sua applicazione richiede tempo.
Leo Jeffcott, ex presidente della commissione veterinaria Fei, ha scritto alla Principessa Haya che riteneva a suo avviso «la decisione prematura, assunta senza la necessaria meditazione e di grave regresso». Nella sua risposta a Jeffcott, Haya replica che i principi e i livelli di dosaggio, consentiti in linea con quelli applicati per l'atleta-uomo dalla Wada (Agenzia Mondiale Anti-Doping), erano stati consigliati e verificati anche da «un team di veterinari esperti».
Il più convinto oppositore di queste nuove norme è il presidente della Federazione tedesca, Breido Graf zu Rantzau, che, travolto recentemente dalle polemiche conseguenti agli spiacevoli accertamenti di positività che hanno coinvolto alcuni cavalieri del suo Paese alle Olimpiadi 2008, ritiene che siano state sottovalutate soprattutto le conseguenze in termini di immagine e comunicazione.
Inoltre la Principessa Haya avrebbe trascurato in modo grave l'opinione della maggior parte dei Paesi europei, suscitando una reazione che assume i contorni di una sfiducia totale nei riguardi del vertice della Fei. Breido ha detto: «Noi (l'Europa, ndr) non possiamo che essere uniti. Tutti i Comitati Organizzatori (in Europa ) sono con noi». Infatti Frank Kemperman, chairman managing board dello Csio di Aachen, ha precisato: «La decisione della Fei è in contraddizione con i nostri ideali dello sport».