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RABBIA, ORDINE DI MILANO CHIEDE CHIARIMENTI

RABBIA, ORDINE DI MILANO CHIEDE CHIARIMENTI
In seguito agli aggiornamenti sulla diffusione della rabbia silvestre in Friuli Venezia Giulia, l'Ordine dei Veterinari di Milano si è rivolto al Servizio Veterinario Regionale. Piano vaccinale e "sfoltimento" della popolazione selvatica di volpi al centro dei chiarimenti forniti dalla Regione. L'Ordine dei Medici Veterinari di Milano si è rivolto alla Direzione del Servizio di Sanità Pubblica Veterinaria della Regione Friuli Venezia Giulia con una nota riguardante l'evoluzione della rabbia tra selvatici ed esprimendo "preoccupazione" per l'"incremento del pericolo del passaggio tra ciclo silvestre e ciclo urbano".

La nota dell'Ordine si riferisce agli aggiornamenti pubblicati da Professione Veterinaria e @nmvi Oggi - sulle misure di profilassi antirabbica attuata nel territorio ( che non ricomprendono i gatti) e sul piano di "sfoltimento" della popolazione selvatica d volpi.

"E' nostra opinione- scrive la Presidente Carla Bernasconi- che i gatti che conducono vita promiscua con l'uomo avendo accesso all'esterno e sfuggendo per lunghi periodi al controllo diretto dei proprietari debbano essere vaccinati almeno su base volontaria per escludere a priori eventuali contagi". Il Direttore Del Servizio Veterinario Regionale Renato Coassin ha risposto che " la vaccinazione dei gatti non è mai stata ipotizzata o tanto meno realizzata in nessuna campagna di profilassi della rabbia e le motivazioni sono già state esposte per esteso nell'articolo pubblicato su Professione Veterinaria". Coassin aggiunge che "la scelta di non dare indicazioni precise sula vaccinazione volontaria dei gatti, di fatto non preclude in alcun modo che i proprietari possano vaccinare a titolo volontario i propri felini domestici".

Sullo "sfoltimento delle volpi", l'Ordine esprime "dubbi", sia per le "modalità di effettuazione (caccia, eutanasia?) sia per l'eventuale ampliamento della migrazione di animali che andrebbero ad occupare aree lasciate libere dai soggetti "eliminati", evento che forse concorrerebbe ad incrementare la velocità della diffusione del contagio piuttosto che ridurla".

In proposito la Regione risponde che "l'azione di riduzione numerica della popolazione volpina, mirata e selettiva, in aree lontane dal fronte di infezione, effettuata da personale autorizzato ed in concomitanza alla vaccinazione orale degli animali nelle aree infette e nelle aree limitrofe, elimina la presenza del virus non solo nelle volpi ma in tutti gli altri possibili reservoirs selvatici con l'eccezione dei chirotteri".

Allegati
pdf LA RISPOSTA DELL SERVIZIO VETERINARIO REGIONALE.pdf
pdf LETTERA DELL'ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DI MILANO.pdf
pdf L'ARTICOLO SU PROFESSIONE VETERINARIA 18 2009.pdf