"Non siamo spie, non siamo macellai, non siamo fannulloni, siamo medici". I sindacati dei medici e dei veterinari del Servizio Sanitario Nazionale protesteranno il 9 luglio contro 10 punti critici del Decreto Brunetta: vanno corretti prima dell'approvazione definitiva. I sindacati dei medici e dei veterinari protesteranno in Campo dei Fiori a Roma il 9 luglio "contro le 10 criticita' del decreto Brunetta da correggere prima della sua definitiva approvazione". Il Manifesto della protesta nazionale dice "Brunetta ci vuole stritolare". E ancora: "non siamo spie, non siamo macellai, non siamo fannulloni, siamo medici".
Queste le 10 buone ragioni secondo i sindacati per correggere il Decreto Brunetta prima del varo: 1. Non tiene conto della specificità del Servizio Sanitario Nazionale che ha già provveduto da tempo ad introdurre sistemi di verifica e di flessibilità nell'interesse dei cittadini utenti 2. Reintroduce per legge nella sanita' pubblica la cattiva politica colpendo la buona contrattazione 3. Centralizza le decisioni in netto contrasto con il federalismo senza tenere conto delle competenze costituzionali delle Regioni in materia di organizzazione del lavoro in sanità 4. Attacca l'indipendenza e l'autonomia dei dirigenti pubblici dando mano libera al potere "politico-amministrativo" su incarichi, premi e retribuzioni 5. Sostituisce un sistema basato sul raggiungimento del risultato da parte di tutti nell'interesse dei cittadini, con un sistema rigido di premi individuali contro il principio costituzionale di una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del lavoro 6. Elimina ogni possibilità di costruzione di criteri di valutazione condivisi nella contrattazione decentrata e chiama gli utenti quasi esclusivamente a formulare reclami da utilizzare in senso denigratorio verso la sanità pubblica e punitivo, senza alcuna possibilità di class action risarcitoria 7. Svuota la contrattazione sindacale arrivando al paradosso di rendere inutile la necessità dell'accordo sindacale in sede di contratto integrativo decentrato, dando la facoltà all'amministrazione di procedere unilateralmente e annullando l'efficacia di tutti i contratti pregressi dal 1 gennaio 2011 8. Prevede la possibilità, arbitraria e teorica, di erogare senza contratto nazionale gli incrementi economici stanziati nella legge finanziaria 9. Stravolge le relazioni sindacali prorogando i dati della rappresentatività del 2006 fino al 2012 e decidendo in modo unilaterale la riduzione di tutto il pubblico impiego a solo due aree e comparti, con un modello unico rigido e non adeguato ai diversi servizi da erogare ai cittadini 10. Si accanisce contro i medici per le certificazioni di malattia su cui si adombra una generica falsità, richiedendo una documentazione obiettiva non sempre ottenibile dal medico, quando lo stesso Governo depenalizza il falso in bilancio.
La riforma Brunetta sulla pubblica amministrazione è stata approvata dal Consiglio dei Ministri. Lo schema di decreto legislativo contestato dà attuazione alla delega contenuta nella legge n.15 del 2009 in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni.