Martedì, 24 Giugno 2025
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LA ASL RISARCISCE IL MEDICO DIPENDENTE AGGREDITO

LA ASL RISARCISCE IL MEDICO DIPENDENTE AGGREDITO
Il Consiglio di Stato ha stabilito che la Asl è tenuta a risarcire il proprio dipendente vittima di aggressioni. L'Azienda deve curare la prevenzione dei rischi di incidenti, siano o meno di origine illecita. Se non mette in atto le misure di protezione necessarie, la Asl è responsabile delle aggressioni subite dai dipendenti. Lo ha stabilito la quinta sezione del Consiglio di Stato con una sentenza che ha messo la parola fine sul contenzioso in atto con un medico dipendente che aveva subito aggressioni fisiche durante lo svolgimento in sede di lavoro della sua attività. Una vendetta manesca, da parte di un cittadino soggetto a provvedimento interdittivo della Asl, aveva comportato lesioni fisiche e psicologiche a danno del medico, che ha visto riconosciuto il diritto ad un risarcimento di 25mila euro.

Invocando l'articolo 2087 del Codice Civile, il dipendente Asl aggredito ha avuto ragione sulla sua Asl. Il Consiglio di Stato ha infatti sentenziato che la Azienda è preordinata alla gestione dei rischi e deve curare la prevenzione dai rischi di incidenti, siano o meno di origine illecita e tali da pregiudicare o danneggiare le persone addette. L'incidente avrebbe potuto essere evitato attraverso la predisposizione di un servizio di vigilanza o di un sistema di video-sorveglianza la cui omissione "deve essere individuata cone la concausa delle progressività dell'aggressione", cominciata con le ingiurie conclusa con la lesione personale soltanto grazie all'intervento di un collega e di un terzo.

Allegati
pdf SENTENZA DEL CONSIGLIO DI STATO.pdf