Entro giugno, la Giunta Esecutiva dell'ONAOSI invierà 17.543 raccomandate ai contribuenti non ancora in regola con il versamento della quota dovuta per il 2004. Per lo stesso anno, la Fondazione rinuncia al credito contributivo a favore dei sanitari colpiti dal sisma. Il punto sul contenzioso.
"La Giunta Esecutiva dell'Onaosi ha deciso di procedere, relativamente ai crediti contributivi dell'anno 2004, alla notifica, entro il mese di giugno 2009 dell'atto interruttivo della prescrizione mediante raccomandata con ricevuta di ritorno, nei confronti di n. 17.543 sanitari".
Con questa decisione, deliberata il 13 maggio scorso, la Fondazione vuole evitare che questi crediti possano scadere, riservandosi poi, successivamente, di valutare se e come intervenire per il loro recupero. La Fondazione fa poche eccezioni, fra le quali: i sanitari il cui debito contributivo sia pari od inferiore ad € 10,33, i sanitari già risultati irreperibili anche per gli Ordini Professionali di appartenenza e i sanitari con domicilio in uno dei 49 comuni interessati dall'evento sismico del 6 aprile 2009 in Abruzzo.
Il contenzioso con il mondo professionale privato che per 4 anni si è ritrovato obbligatoriamente iscritto all'ONAOSI, è ancora aperto e sta costando cifre consistenti sul piano legale, in quanto le azioni giudiziarie, dopo la sentenza della Corte Costituzionale n. 190/2007, non sono tutte a favore della Fondazione.
L'orientamento dei Tribunali non è tuttavia uniforme: la Corte Costituzionale si è infatti espressa solo sulle modalità di determinazione delle quote contributive giudicandole incostituzionali, ma nulla dicendo riguardo all'incostituzionalità dell'obbligo in sé. Ed è proprio questa seconda strada, quella percorsa dai legali dell'Anmvi per una dichiarazione della Consulta che entri più radicalmente nel merito del contenzioso.
L'ANMVI che aveva anche richiesto all'ONAOSI di rinunciare alle azioni giudiziarie di recupero di questi crediti, si augura che il Consiglio di Amministrazione dell'Ente riconosca, a fronte delle onerose spese richieste dai contenziosi valuti più conveniente per le attività dell'Opera di rientrare dalle sue posizioni.
Le proteste dei sanitari privati, farmacisti e medici veterinari in testa, hanno fatto decadere l'obbligo contributivo: dal 2007 i sanitari privati versano solo su base volontaria. Il vertiginoso calo della platea contributiva ha comportato per la Fondazione una consistente riduzione delle entrate. Secondo la Corte dei Conti, i contribuenti sono calati del 68%.
IL PUNTO DEL CONTENZIOSO NEL DOCUMENTO DEL LEGALE DELL'ANMVI