Sono state irrisorie le adesioni dei veterinari e dei professionisti alla consultazione promossa dalla SOSE per adeguare gli studi di settore alla crisi. I questionari si sono rivelati un flop. Lazzarini (Fnovi): adesso la possibilità arrivare a nuovi indicatori sarà esclusivamente legata alle fonti istituzionali statistiche.
I professionisti non hanno partecipato alla consultazione avviata dalla SOSE. I veterinari non hanno fatto eccezione e in pochissimi hanno compilato il questionario sulla crisi. Mancando la testimonianza diretta dei professionisti interessati dagli Studi di Settore, i nuovi indicatori saranno individuati sulla base di fonti statistiche istituzionali.
"Conclusa la raccolta dei questionari - riferisce Giuliano Lazzarini, rappresentante Fnovi nella Commissione esperti degli studi di settore- l'esito è a dir poco scandaloso". In un momento particolarmente critico per la situazione economico finanziaria che ha investito l'intero continente, era molto importante avere un riferimento della categoria che testimoniasse la nostra realtà"- spiega Lazzarini.
L'Anmvi aveva esortato i medici veterinari alla compilazione dei questionari per dare una testimonianza diretta dell'impatto della crisi sull'attività professionale e nel contempo incoraggiato i veterinari a portare la Fnovi a conoscenza delle risposte fornite sui questionari. "Agli uffici Fnovi sono pervenuti 4 questionari - dichiara Lazzarini- per cui diventa impossibile farsi carico di un'analisi da presentare agli Uffici degli Studi di Settore come motivo di una richiesta di revisione degli indicatori di normalità economica o di creazione di eventuali indicatori di crisi come avevamo richiesto insieme a Confprofessioni nell'ultimo incontro a Roma. La possibilità ,quindi, di poter arrivare a nuovi indicatori sarà esclusivamente legata alle fonti istituzionali statistiche saltando quella che sarebbe dovuta essere la più importante: il flusso di notizie legato alle associazioni o agli ordini professionali. Il nostro compito presso la Commissione Esperti Studi di Settore diventa ora più difficile - conclude Lazzarini- e potrebbe anche apparire meno credibile di quello che in realtà è".
Tramite Confprofessioni, a cui ANMVI aderisce, verrà presentata la richiesta di aprire un confronto diretto con le rappresentanze professionali, anche in ragione dei limiti che la consultazione on line ha rivelato, limiti non solo di natura tecnica (con qualche errore di sistema), ma anche legati alle richieste avanzate nei questionari, per molti non esaudibili se non con l'aiuto di un esperto fiscale o del commercialista. Se la consultazione non era solo di facciata, occorrerà rivederne le modalità.