Per le sue trasmissioni di intrattenimento e per le fiction, la RAI utilizza animali, affittandoli presso alcune società private. Interrogazione parlamentare alla Presidenza del Consiglio dei Ministri su presunti casi di maltrattamento.
I senatori Donatella Poretti e Marco Perduca hanno presentato una interrogazione alla presidenza del Consiglio dei Ministri per fatti risalenti all'anno 2000,( durante una puntata della trasmissione "Carramba", un canguro condotto in studio ebbe un collasso in diretta e fu necessario l'immediato intervento di un veterinario) e tornati di attualità in queste ore. La RAI, per le sue trasmissioni di intrattenimento e per le fiction, utilizza animali, affittandoli presso alcune società private, fra le quali la "Grunwald Zoo" che nasce con lo scopo commerciale di fornire animali (oltre a cani di varie razze, anche esemplari di fauna selvatica protetta) alle televisioni ed al cinema.
Nel 2006 la "Grunwald zoo" fu posta sotto sequestro dal Corpo Forestale dello Stato - NIRDA (Nucleo Investigativo per i Reati in Danno degli Animali). Durante le operazioni di controllo, infatti, furono rinvenuti fra gli altri circa 100 cani costretti in spazi fatiscenti, umidi, sporchi e in pessime condizioni igienico-sanitarie, privi delle cure basilari ed in evidenti condizioni di stress, nonché numerosi gatti rinchiusi in piccolissime gabbie, in pessime condizioni di salute. Tra i cani trovati nelle condizioni sopra descritte presso il "Grunwald zoo", anche il Border collie della serie televisiva "Il maresciallo Rocca". Numerosi cani non risultavano iscritti all'anagrafe canina ed altri sono stati iscritti solo dopo il sequestro effettuato dal NIRDA.
Gli interroganti chiedono, fra l'altro, "per quali ragioni la RAI utilizzi per i suoi spettacoli e programmi animali provenienti da situazioni di sofferenza e detenzione incompatibile con la loro natura e se il Governo intenda intervenire tempestivamente presso l'ente pubblico, perché sia verificato e garantito il benessere degli animali e le condizioni delle strutture che li offrono "in affitto", auspicando peraltro l'interrogante la fine del ricorso all'utilizzo di animali nelle produzioni televisive e cinematografiche.