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DOTTORATO DI RICERCA, SOLO ENPAV PER I BORSISTI

DOTTORATO DI RICERCA, SOLO ENPAV PER I BORSISTI
I veterinari assegnatari di borse di studio per il dottorato di ricerca vanno definitivamente esonerati dal versamento all'INPS. L'On Mancuso ha chiesto al Ministero del Welfare di "evitare la frammentazione delle risorse contributive", mettendo ordine alla materia. Il versamento all'INPS è di fatto un contributo perso. I veterinari assegnatari di borse di studio per la frequenza dei corsi di dottorato di ricerca devono essere totalmente esonerati dal versamento dei contributi alla gestione separata INPS. Lo ribadisce l'On Gianni Mancuso in una interrogazione parlamentare al Ministro Sacconi in cui chiede che il Governo metta definitivamente ordine alla materia, per evitare la frammentazione delle risorse contributive.

L'esonero dovrebbe già risultare pacifico, a fronte dell'insistenza, sulla stessa tipologia di reddito, di un prevalente obbligo contributivo. Del resto, l'INPS, interessata dall'ENPAV in proposito, ha già riconosciuto che esiste un duplice rapporto assicurativo in capo a questi soggetti e per questo autorizzato una riduzione del contributo dovuto alla gestione separata, "legittimando così l'assoggettamento delle borse di studio alla contribuzione ENPAV".

Dal 1999, anche i veterinari iscritti agli albi professionali, e come tali anche all'Enpav, sono tenuti ad essere iscritti alla gestione separata INPS. Si tratta di una duplice imposizione contributiva che "in contrasto - dichiara Mancuso- con lo scopo stesso per il quale è stata istituita la gestione separata INPS", ovvero il versamento da parte di soggetti i cui redditi non siano assoggettati ad altro titolo a contribuzione previdenziale obbligatoria. Ma così non è per i medici veterinari che assolvono già ad un proprio obbligo contributivo, in base al quale si ritiene già scongiurato "il rischio della duplicazione dell'obbligo contributivo a carico dei veterinari che svolgono collaborazioni coordinate e continuative attinenti la professione veterinaria, nonché dei veterinari specialisti ambulatoriali che stipulano convenzioni con il Servizio Sanitario Nazionale.

Non devono sussistere più dubbi nemmeno per i liberi professionisti che percepiscono borse di studio per lo svolgimento di attività di ricerca, come i dottorandi di ricerca con borsa di studio, nonché per gli assegnisti di ricerca.

L'interrogazione, sottoscritta anche dall'On Lo Presti, evidenzia inoltre che il contributo pagato alla gestione separata ha una durata limitata all'arco di tempo in cui svolge attività di ricerca (tre anni) e pertanto tale contribuzione non sarà utilizzata in alcun modo, salvo che egli, al termine di tale periodo, non continui ad alimentare la posizione contributiva aperta presso tale gestione.