• Utenti 10
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 32379
cerca ... cerca ...

TARIFFA UNICA NAZIONALE PER I CONTROLLI VETERINARI

TARIFFA UNICA NAZIONALE PER I CONTROLLI VETERINARI
E' in arrivo un sistema di tariffe unico valido su tutto il territorio nazionale per i controlli sanitari eseguiti dalle asl su allevamenti e impianti di macellazione e dal Ministero del Welfare sulle carni bovine e ovine di importazione. Aumenti e adeguamenti. Il Decreto Legislativo "Disciplina delle modalità di rifinanziamento dei controlli sanitari ufficiali in attuazione del Regolamento (CE) n. 882/2004" è l'ultimo anello delle disposizioni attuative del "pacchetto igiene" varato dalla UE per rendere più efficaci le norme in materia di sicurezza alimentare in tutti gli stati dell'Unione.

Approvato dal Consiglio dei Ministri a metà novembre, il decreto fa piazza pulita delle leggi statali e regionali che fino ad ora hanno disciplinato in modo disomogeneo e frammentario i criteri per la copertura dei costi delle ispezioni, creando distorsioni commerciali e disparità di trattamento tra l'altro contrarie al principio della libera concorrenza. Gli oneri a carico degli operatori subiranno in compenso alcuni aumenti legati alla necessità di adeguare l'importo delle varie tariffe ai costi effettivi del servizio. Il Regolamento UE stabilisce infatti che per gli accertamenti veterinari più importanti gi stati membri sono obbligati a stabilire prezzi che non possono essere inferiori ai minimi stabiliti da Bruxelles né superiori alle spese effettivamente sostenute dalle amministrazioni delegate all'esecuzione delle ispezioni.

Le Regioni dovranno attenersi ad un nuovo sistema di riscossione che nei macelli di carni rosse ad esempio potrà arrivare fino ad un massimo di 5 euro per ciascun capo macellato, mentre negli allevamenti di pollame con oltre 40mila capi non potrà superare i 50 euro. Aumenti in vista anche per le verifiche chieste dai produttori alle ASL in orari festivi o notturni: le tariffe base che dovranno essere applicate dalle Regioni saranno maggiorate del 30 per cento. Si tratta di criteri destinati a subire alcune eccezioni che comportano sconti nel caso in cui lo stabilimento dove si lavora la carne bovina sia dotato di efficaci sistemi di autocontrollo e rintracciabilità dei prodotti o sia stato classificato secondo parametri di rischio di livello medio-basso.

Le nuove norme estendono il campo di applicazione al latte crudo e alla lavorazione di selvaggina cacciata.

Per quanto riguarda i controlli ufficiali eseguiti dal Ministero della salute, il decreto fissa a 1500 euro il costo per gli accertamenti per il rilascio dell'abilitazione all'esportazione di carni e una tariffa unica di 420 euro a partita oltre le 46 tonnellate per le ispezioni eseguite ai posti di frontiera sull'import di merci, mangimi di origine non animale e animali vivi. ( fonte: Agrisole)