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CANI E GATTI, DALLA MUTUA… ALLE CONVENZIONI

CANI E GATTI, DALLA MUTUA… ALLE CONVENZIONI
L'ANMVI è intervenuta oggi alla conferenza stampa di presentazione del nuovo ddl della Senatrice Amati. L'obiettivo bipartisan è di introdurre nuove norme a favore delle cure dei cani e dei gatti. L'ANMVI, che si era già detta contraria al servizio veterinario mutualistico, non promuove il nuovo testo.

Il disegno di legge della Senatrice Silvana Amati (PD) per l'istituzione di un servizio veterinario convenzionato per la cure di cani e gatti è stato presentato oggi a Roma.

Alla conferenza stampa l'ANMVI ha partecipato con il proprio consigliere regionale, la Collega Daniela Boltrini. Il testo proposto oggi è diverso rispetto a quello presentato al Senato tempo fa ("Misure per l'istituzione del Servizio sanitario veterinario mutualistico e norme a favore della cura di cani e gatti") e sottoposto al parere delle organizzazioni veterinarie. Il primo sostanziale cambiamento rispetto alla prima versione della proposta sta nella scomparsa della parola "mutua", sostituita dal termine "convenzione".

All'articolo 5 della nuova versione del testo viene infatti stabilito che "le convenzioni sono regolate dalle norme contrattuali vigenti".

Sull'ipotesi di realizzare un servizio sanitario mutualistico per animali senza proprietario e per animali di proprietà l'ANMVI aveva inviato, sollecitata dalla Senatrice Amati, alcune osservazioni. Alla prestazione veterinaria mutualistica avrebbero provveduto le aziende sanitarie locali e solo in caso di necessità le strutture veterinarie private. "Pensare che questo progetto possa fare riferimento alla veterinaria pubblica- scriveva l'ANMVI- coinvolgendo solo in casi di estrema necessità le strutture private, non ha alcuna reale possibilità di essere realizzato senza ulteriori sprechi di denaro pubblico che il nostro paese non è più in grado di sopportare, perché il SSN è al collasso".

Il progetto Leavet, ripreso in una proposta di legge alla Camera a firma dell'On Mancuso, al contrario, "non esprime alcuna delle problematiche sopra esposte evidenziando, invece, numerosi vantaggi, partendo da un presupposto molto diverso e prevedendo la convenzione delle migliaia di strutture private distribuite su tutto il territorio nazionale, sotto il controllo della veterinaria pubblica".

Il nuovo testo far riferimento ai "veterinari liberi professionisti, che intendano accedere alla convenzione con il Servizio veterinario convenzionato", i quali "sono tenuti a presentare richiesta al proprio ordine professionale provinciale entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della legge. Gli ordini provinciali provvederanno quindi all'invio delle richieste alla Commissione regionale per le prestazioni veterinarie". Questa stessa commissione definisce l' elenco dei veterinari e delle strutture aventi diritto ad accedere alle convenzioni in base ai seguenti criteri: l'uniforme distribuzione dei medici e degli ambulatori, i titoli del richiedente, l'anzianità di servizio del richiedente, la disponibilità del richiedente ad effettuare prestazioni di primo soccorso in un 24 ore.

Quanto ai medici veterinari dipendenti dalle ASL, quanti di essi " esercitano la propria attività in regime di libera professione intramuraria, all'interno delle strutture pubbliche o in forma allargata e che intendono accedere alle convenzioni, sono iscritti a domanda in apposito elenco speciale" gestito dalla commissione regionale presso gli assessorati".

Sulla nuova proposta presentata oggi, l'ANMVI si riserva di far pervenire nuove osservazioni alla senatrice prima firmataria e al Sottosegretario Francesca Martini. 

 

Allegati
pdf DDL AMATI.PDF