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VETERINARIO RICORRE, MASTER ANNULLATO

VETERINARIO RICORRE, MASTER ANNULLATO
Il TAR del Piemonte ha accolto il ricorso di un medico veterinario contro la Facoltà di Torino ed ha annullato il Master in Cardiologia del cane e del gatto del 2006. Il Preside Biolatti: l'ateneo sta valutando il ricorso al Consiglio di Stato. L'Università può legittimamente conferire ad un professionista esterno un incarico di collaborazione a docenti liberi professionisti e può farlo mediante qualunque tipologia di lavoro autonomo, ma solo a seguito di una procedura comparativa, previamente disciplinata, e adeguatamente pubblicizzata presso il pubblico. Diversamente, l'affidamento della prestazione è illegittimo e comporta anche un danno erariale.

Per il Tar del Piemonte la Facoltà di Medicina Veterinaria non ha seguito questo comportamento nell'allestire il Master universitario di II livello in Cardiologia del Cane e del Gatto, attivato nel 2006, e nel conferire gli incarichi di collaborazione didattica ad "esperti della materia esterni alla Facoltà". Il Tribunale ha così accolto il ricorso di un medico veterinario che aveva partecipato al Master, ma era stato bocciato dalla Commissione d'esame, quella stessa Commissione d'esame composta da docenti esterni, liberi professionisti, per i quali non sarebbe stata seguita una regolare procedura di incarico.

La Facoltà non avrebbe vagliato la professionalità di docenti liberi professionisti e non ha dato corso a procedure di valutazione comparativa con altri candidati alla docenza tramite bando di concorso. La Facoltà aveva invece proceduto all'assegnazione dell'incarico per "intuito personae", provvedendo alla scelta dei docenti "insindacabilmente", un avverbio molto contestato dai giudici secondo i quali l'agire "insindacabilmente" non trova fondamento nello Statuto dell'Università.

Ma c'è dell'altro. L'Università di Torino ha indetto il Master senza aver previamente redatto e pubblicato ("nemmeno su un sito informatico" dicono i giudici) il bando di ammissione al corso. Ne risultano disattesi i principi di buon andamento e di trasparenza: "a parere del Collegio la mancata pubblicazione di un bando di ammissione al corso viola anche l'art. 34 della Costituzione che al primo comma dispone che "la scuola è aperta a tutti" e che al terzo sancisce che "i capaci e meritevoli (...) hanno diritto di raggiungere i più alti gradi degli studi".

In conclusione, "il ricorso si profila manifestamente fondato", con "conseguente annullamento ex tunc dei provvedimenti di nomina dei docenti e di composizione delle Commissioni di esame finale del Master in Cardiologia del cane e del gatto indetto dall'Università di Torino e tenuto dal 23.1.2006 al 13.7.2007, con travolgimento, dunque, dei risultati conseguiti dagli studenti e dei titoli universitari eventualmente rilasciati a conclusione del corso predetto".

Il Professor Bartolomeo Biolatti, preside della Facoltà di Medicina Veterinaria, ha dichiarato che l'Ateneo sta valutando con il proprio ufficio legislativo gli elementi per ricorrere al Consiglio di Stato. Il Master era alla sua seconda edizione.

Allegati
pdf LA SENTENZA DEL TRIBUNALE DI TORINO.pdf