Le porte della stabilizzazione si possono aprire solo ad un numero di precari pari ai posti liberi in dotazione organica. E il 50% degli ingressi deve avvenire tramite concorso pubblico. Lo ha ricordato ieri la Funzione Pubblica.
Le porte della stabilizzazione dei precari si possono aprire solo ad un numero di precari pari ai posti liberi in dotazione organica e il 50% degli ingressi deve avvenire tramite concorso pubblico.
Lo ha ricordato la Funzione Pubblica, nel parere 48/08 diffuso ieri, rispondendo ad un quesito posto dal ministero dell'Ambiente che ha 39 posti liberi in dotazione organica e 133 candidati al posto fisso.
La programmazione triennale del fabbisogno, ha sottolineato Palazzo Vidoni, non è un adempimento burocratico, ma uno strumento gestionale concreto, essenziale per fissare il numero di nuovi ingressi. La stabilizzazione, inoltre, non è un obbligo per l'amministrazione a prescindere dalla presenza di lavoratori in possesso di requisiti.