Il Senato ha approvato la conversione in legge del decreto 'taglia-ministeri', che sopprime il MinSal. Ma impegna il Governo a "riconsiderare l'assetto dei ministeri per ripristinare, nelle forme opportune, un dicastero della Salute".
Sulla carta da lettera c'è ormai scritto "Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali". Il Ministero della Salute non viene ripristinato dal Senato che ha approvato la conversione del decreto legge 'taglia-ministeri', per l'adeguamento delle strutture di Governo in applicazione dell'ultima legge finanziaria.
E' stato così ritirato l'emendamento presentato da Ignazio Marino (Pd) che prevedeva lo scorporo della Salute dal superministero di Sacconi.
Accolto invece un Ordine del giorno bipartisan che impegna il Governo a riconsiderare l'assetto dei ministeri per "ripristinare, nelle forme opportune, un dicastero della Salute".
Rispetto al precedente assetto organizzativo, il decreto trasferisce, con le inerenti risorse al Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali le funzioni in precedenza esercitate dal Ministero della salute. Con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri si procederà all'immediata ricognizione in via amministrativa delle strutture trasferite; con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, su proposta dei Ministri competenti, sono apportate le variazioni di bilancio occorrenti per l'adeguamento del bilancio di previsione dello Stato alla nuova struttura del Governo.