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IL BENESSERE ANIMALE E’ IL NOSTRO FUTURO

IL BENESSERE ANIMALE E’ IL NOSTRO FUTURO
Rosalba Matassa, dirigente della direzione ministeriale di sanità animale, ha aperto questa mattina i lavori del convegno Canile e Gattile: Indicatori di salute pubblica e di igiene ambientale" organizzato da AIVEMP e SISCA in collaborazione con la Regione Lombardia. Nessuna critica alle Regioni, ma sta di fatto che la lotta al randagismo è affrontata in maniera difforme sul territorio nazionale, sulla base di una legge, la 281, non del tutto applicata. Rosalba Matassa, dirigente della Direzione ministeriale di sanità animale, ha aperto questa mattina i lavori del convegno Canile e Gattile: Indicatori di salute pubblica e di igiene ambientale: criteri gestionali" organizzato da AIVEMP e SISCA in collaborazione con l'Assessorato alla Formazione della Regione Lombardia.

Nessuna legge regionale contiene indicazioni gestionali dei canili e dei rifugi, luoghi che, lungi dal restare scollegati dalla società, secondo la dirigente ministeriale andrebbero aperti al pubblico per favorire le adozioni. Per non dire dell' Accordo 6 febbraio 2003, di fatto disapplicato nel Paese con la sola eccezione di una Regione. E poi c'è la nota dolente dei finanziamenti pubblici per i quali occorre rivedere i criteri di riparto dando più certezze e più risultati agli sforzi finanziari dello Stato.

Rosalba Matassa ha fatto il punto sulla legislazione vigente dalla Convenzione Europea di Strasburgo fino alla Legge Finanziaria 2008 che ha introdotto una norma attualmente oggetto di modifica. Ha infatti suscitato molte perplessità la previsione di "istituzione dell'obbligo per i Comuni, singoli o associati, e le Comunità montane, di gestire i canili e gattili sanitari direttamente o tramite convenzioni con le associazioni animaliste e zoofile o con soggetti privati che garantiscano la presenza nella struttura di volontari delle associazioni animaliste e zoofile preposti alla gestione delle adozioni e degli affidamenti dei cani e dei gatti". La perplessità, ha spiegato la dirigente sta nel fatto che si parla di canili "sanitari" e non di canili rifugio. Per questo, si sta cercando l'elemento giuridico per riformulare la norma e sanare quello che forse può essere considerato come un refuso del Legislatore, dato che il canile sanitario si collega alla sanità pubblica la cui tutela è propria del Servizio Sanitario Nazionale.

Fra le anticipazioni portate all'attenzione della platea, c'è anche la modifica dei criteri di ripartizione alle Regioni del fondo previsto dalla Legge 281. E' in itinere un nuovo decreto interministeriale, già firmato dalla Salute, per modificare i criteri di riparto del finanziamento pubblico per la lotta al randagismo ( 4 milioni e 986 mila euro la cifra complessiva del 2007, approvata a febbraio dalla Conferenza Stato Regioni) secondo dati verificati e più rispondenti alla realtà. Il finanziamento previsto dalla 281, fino ad oggi suddiviso in base ad un decreto del 2002, sarà distribuito secondo il dato della popolazione umana, il dato della popolazione animale nei canili sanitari ( dato solo "stimato" secondo gli attuali criteri) e il dato risultante dalla banca dati dell'anagrafe canina sui soggetti di proprietà ( un dato, anche in questo caso, non più presuntivo, ma sempre più certo via via che la Banca Dati si perfezionerà).

La Finanziaria 2007 ha inoltre dettato le priorità di intervento ai Comuni, indicando nella sterilizzazione l'attività a cui destinare il 60% dei fondi per il controllo del randagismo. La sterilizzazione è oggi considerata il metodo più efficace di contrasto del fenomeno e, ha aggiunto Rosalba Matassa, la sterilizzazione andrà ragionata in futuro anche per gli animali di proprietà.

La lotta al randagismo è finanziata, oltre che dalla 281, dalla Legge 376 del 23 dicembre 2003 che ha stanziato 9 milioni di euro assegnati in base al DM 13 maggio 2005: i destinatari dei contributi avranno due anni di tempo per realizzare gli obiettivi fissati dal Decreto per la lotta al randagismo, sotto la supervisione delle Regioni che rendiconteranno al Ministero della Salute sui risultati raggiunti. Rosalba Matassa ha sottolineato l'attenzione della Direzione ministeriale a far sì che le risorse non siano erogate a fondo perduto, ma vadano a finanziare una politica risolutiva del problema del randagismo, capace di far corrispondere risultati agli sforzi economici dello Stato.

La caduta del Governo ha interrotto il processo normativo del settore degli animali da compagnia e in particolare del cane per il quale era stato approntato un disegno di legge (modificato nel titolo rispetto a quello originariamente proposto dal Ministero della Salute: "Disciplina degli adempimenti e per la prevenzione volti alla corretta coesistenza tra le persone ed i cani per la tutela della salute pubblica e del benessere animale") che introduce la creazione di un Comitato Nazionale di Valutazione per l'analisi del fenomeno delle morsicature e degli episodi di aggressività, rivedendo l'approccio che ha caratterizzato le ordinanze in materia, ovvero passando dal concetto di "razza" a quello di "soggetto" a rischio di aggressività. Il ddl punta anche sulla socializzazione dei cani e sulla rieducazione congiunta di soggetti morsicatori e loro proprietari.

"Questi incontri sono fondamentali per far crescere il ruolo dei veterinari- ha dichiarato Rosalba Matassa- perché il benessere animale è divenuto uno dei compiti più importanti del medico veterinario. Non si tratta più soltanto di belle parole, ma di un impegno comunitario come testimoniato dal Piano quinquennale della Commissione Europea. Il tema del benessere animale non può più continuare ad essere considerato di secondo piano, perché è il futuro della veterinaria".