Ai candidati alle politiche Confprofessioni propone un patto che veda le professioni liberali in prima fila nelle scelte di governo per lo sviluppo del Paese. Nel patto, le richieste dell'Area Sanità e Salute, coordinata da ANMVI. Il patto che Confprofessioni chiede di sottoscrivere ai candidati alle elezioni politiche è prima di tutto una richiesta di coinvolgimento ai tavoli governativi dove si decide dello sviluppo socio-economico del Paese. La Confederazione, guidata dal Presidente Gaetano Stella, firmataria del Protocollo del Welfare e del CCNL dei dipendenti dei liberi professionisti, detta le sue condizioni al futuro Governo e lo fa con un patto d'impianto generale valevole per tutte le professioni liberali, e con alcuni documenti specifici per ciascuna delle sue aree professionali.
Per quanto riguarda l' Area Sanità e Salute ( medici, dentisti, psicologi e veterinari), il cui coordinamento fa capo all'Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani, la prima richiesta è di tipo istituzionale: tutti i sanitari aderenti a Confprofessioni sono contrari al Ministero Unico del Welfare e alla ipotesi di accorpamento in un'unica struttura dei ministeri della Salute, Previdenza e Affari Sociali: la salute, dicono, è un diritto costituzionale che deve essere garantito e bisogna considerare l'investimento in questo settore come uno sviluppo del benessere collettivo. E' quindi piuttosto da auspicare il suo rafforzamento per evitare anche che l'Italia si presenti ai tavoli europei senza un proprio Ministero.
L'Area Sanità e Salute è contraria all'ipotesi di creare un nuovo Ordine per alcune figure tecniche sanitarie a cui vengano attribuite competenze squisitamente mediche, competenze gia' definite da specifici corsi di laurea in medicina,odontoiatria,medicina veterinaria e successivi esami di abilitazione.
Alla prossima Legislatura si chiede una riforma che abbia la capacità di esercitare un distinguo tra le professioni in quanto le professioni sanitarie non "vendono servizi", ma promuovono e tutelano la salute dei cittadini.Le liberalizzazioni attuate dall'ultimo Governo hanno cambiato la deontologia, le regole della concorrenza, della pubblicità e dei rapporti con l'utenza, svilendo il ruolo dell'Ordine come ente ausiliario dello Stato a tutela del cittadino. Sull'abusivismo si chiede di recuperare le norme della 175, indispensabili per contrastare efficacemente il reato di esercizio abusivo delle professioni sanitarie. La professione medica/veterinaria mette l'accento sulla programmazione Universitaria da cui nascono i principali problemi occupazionali. E' tempo che il Ministero della Salute si raccordi con efficacia con il Ministero dell'Università al fine di realizzare una corretta programmazione universitaria. Quanto all'ECM ai liberi professionisti della sanità viene imposto un sistema di educazione continua in medicina che non soddisfa le esigenze di aggiornamento. Le professioni aderenti a Confprofessioni rivendicano un aggiornamento che rispetti le necessità e le esigenze dei liberi professionisti.
Il "patto" viene portato all'attenzione di tutti i candidati alle elezioni di aprile, a cominciare con oggi a Torino dove è in corso un convegno con i rappresentanti politici dei vari schieramenti. Per l'ANMVI interviene il Presidente Carlo Scotti.