L'ANMVI organizza a Roma il 7 aprile un convegno sul tema della sicurezza alimentare. L'iniziativa vuole essere da un lato una risposta concreta alla distrazione del Ministro verso il ruolo della veterinaria ed un segnale chiaro al prossimo Governo.
Il Presidente dell'ANMVI era intervenuto in modo molto critico sulla composizione del Comitato Nazionale per la Sicurezza Alimentare, trasformato subito in Autorità, ricordando che la veterinaria non sono solo universitari o sindacalisti, ma anche migliaia di professionisti, pubblici e privati, seri e competenti, che operano nella filiera agroalimentare a garanzia della sicurezza alimentare dei consumatori.
In un incontro con l'ANMVI, il Ministro della Salute aveva promesso che in questo organismo sarebbe stato rappresentato anche il mondo professionale veterinario che ogni giorno, operando sul campo o nelle strutture pubbliche o private, garantisce la qualità dei prodotti. Così non è stato ed altre logiche ancora una volta hanno prevalso nella scelta dei nominativi. Dopo le critiche, l'ANMVI passa ai contenuti ed alle proposte con un convegno che si terrà a Roma all'Hotel Palace Visconti, il 7 aprile alle 18.
Il tema ovviamente è quello della sicurezza alimentare: " Ruolo degli organi di controllo e dei produttori nel garantire alimenti sicuri". Nei numerosi interventi di rappresentanti del mondo istituzionale, veterinario e produttivo sarà ribadito l'impegno di tutti, sia pure nei diversi ruoli, a garanzia della sicurezza alimentare. "Proprio in questi giorni il nostro paese vede messa in crisi la sua immagine del made in Italy con lo scandalo della diossina in Campania". ha dichiarato Carlo Scotti, Presidente dell'ANMVI, che ha poi proseguito:" Situazioni che siamo costretti ripetutamente a soffrire mentre il nostro paese, al contrario, dovrebbe essere riferimento internazionale, e soprattutto in Europa, per i processi di tracciabilità e di controllo della qualità che queste situazioni purtroppo mettono in discussione. Riferito anche a questo, Carlo Scotti, ribadisce la necessità di un maggior coinvolgimento della veterinaria professionale, pubblica o privata, in grado di portare un insostituibile contributo in termini di esperienza e conoscenza pratica della realtà e dei problemi da affrontare. Un segnale chiaro per il prossimo Governo.