Il Ministro dell'Agricoltura francese, Michel Barnier, ha
informato Bruxelles dell'intenzione di presentare ricorso alla Corte di
Giustizia Europea contro l'ordinanza con cui l'Italia ha adottato
misure restrittive per l'introduzione di animali da vita.
Il ministro dell'agricoltura francese, Michel Barnier, ha informato la Commissione europea della sua intenzione di ricorrere alla Corte di giustizia europea contro l' ordinanza con cui il Governo italiano ha adottato unilateralmente misure restrittive all'introduzione di animali da vita, sensibili alla bluetongue e provenienti da zone di restrizione del territorio francese.
Ne dà notizia in un comunicato il Commissario straordinario per le emergenze zootecniche, Ettore Ianì. In difesa del provvedimento, che dal 4 marzo consente l'ingresso in Italia solo di animali da vita vaccinati o naturalmente immunizzati e introduce limitazioni ai transiti di animali da vita e da macello, le Autorità italiane, continua il comunicato, si dichiarano pronte ad invocare il "principio di salvaguardia" anche alla luce dei risultati della recente ispezione comunitaria in Francia, ispezione che ha messo in evidenza le lacune nelle procedure di controllo previste dal regolamento 1266 del 2007.
Michel Barnier, che si rifà all'articolo 227 del Trattato europeo, considera il provvedimento italiano non conforme al diritto comunitario perchè di fatto rende " impossibile" la spedizione di animali dalle zone di restrizione francesi. Tuttavia, è lo stesso comunicato ufficiale del Ministero dell'Agricoltura francese a precisare che la procedura dell'articolo 227 prevede un periodo di tre mesi prima dell'effettivo deposito di ricorso presso la Corte UE. In questo lasso di tempo Barnier convocherà degli esperti per esaminare le misure sanitarie in atto e le raccomandazioni dalla Commissione Europea. Il ministro francese ricorda inoltre di aver ottenuto la fornitura di 400 mila dosi di vaccino per il trattamento di 200 mila capi destinati al mercato italiano. La Francia, conclude il comunicato, è il primo paese a disporre del vaccino contro il sierotipo 8.
A proposito dei transiti, il Ministero della Salute italiano, richiamando la norma comunitaria sul benessere animale Reg. CE 1/2005, opportunamente chiarisce, spiega il comunicato, che "nel corso della movimentazione di animali da vita provenienti dagli altri Stati Membri e in transito attraverso zone di restrizione sul territorio francese, sono consentiti: -i transiti di animali anche non vaccinati attraverso zone di restrizione francesi con destinazione Italia, qualora ci si avvalga della sosta di 1 ora senza scarico, dopo le prime quattordici ore di viaggio, nel territorio francese sottoposto a restrizione; -i transiti di animali, anche non vaccinati attraverso zone di restrizione francesi con destinazione altri Paesi Membri o Terzi, qualora ci si avvalga della sosta di 1 ora senza scarico nel territorio francese sottoposto a restrizione e della sosta di 24 ore nel territorio italiano; -i transiti di animali anche non vaccinati attraverso zone di restrizione francesi con destinazione altri Paesi Membri o Terzi, qualora ci si avvalga della sosta di 24 ore nel territorio francese sottoposto a restrizione e della sosta di 1 ora senza scarico nel territorio italiano". In questo quadro, appare necessario non interrompere il vivace confronto tra le diplomazie francese e italiana, conclude il comunicato, anche per il rapido ripristino, in presenza di piene garanzie di tutela del patrimonio zootecnico e della salute dei consumatori, degli scambi commerciali, già compromessi dal diffondersi della malattia in tutto il Nord Europa.