Si avvia la 'macchina' del nuovo progetto di riordino del sistema ECM e si archivia la fase di sperimentazione. Linetti: definite le regole cambierà il numero dei provider: se saranno molto strette ce ne saranno pochissimi.
Si avvia la 'macchina' del nuovo progetto di riordino, varato il primo agosto da Stato e Regioni, e si archivia la fase di sperimentazione. Lo ha sottolineato Maria Linetti, attuale coordinatrice della Commissione Ecm durante l'incontro di ieri dedicato alla presentazione del nuovo sistema, ieri al Forum Sanità Futura di Cernobbio.
Si comincia dunque a lavorare per un sistema di formazione continua degli operatori sanitari 'a regime' , "questo, però, non significa - ha sottolineato Linetti - che dietro non ci sia stato nessun lavoro, né attività, né preparazione. In questi primi mesi del 2008, infatti, abbiamo continuato l'accreditamento degli eventi formativi. Siamo arrivati quasi a 14 mila proposte di accreditamento, di cui circa 4 mila già accreditate, con circa un milione di euro raccolti con le contribuzioni pagate dagli organizzatori degli eventi. Questo significa un lavoro enorme condotto dal gruppo ministeriale dedicato all'Ecm". E si tratta anche di un'attività propedeutica per mettere a punto le nuove regole sull'accreditamento dei provider, che andrà a sostituire il sistema attuale di accreditamento dei singoli eventi".
Uno dei primi passi della nuova Commissione, particolarmente delicato, sarà infatti proprio la definizione delle regole per l'accreditamento dei provider. "In questi anni - ha spiegato Serafino Zucchelli, sottosegretario alla Salute, intervenendo all'incontro - è stato fatto un grande lavoro di sperimentazione. Ed è stato notevole anche l'impegno della 'vecchia' Commissione per trovare il giusto equilibrio tra i diversi protagonisti della formazione continua, che deve essere vissuta dagli
operatori non come un obbligo ma come una responsabilità. In questo senso è fondamentale che il sistema si basi su forme di incentivi per chi si impegna piuttosto che su sanzioni per i meno virtuosi". "I problemi - spiega Linetti - sono legati soprattutto a questa fase di transizione: bisogna fare i conti con l'accreditamento degli eventi ancora in corso e confrontarsi con la nuova fase dell'accreditamento dei provider. Si chiedono le regole ma, nel momento in cui queste saranno definite, cambierà il numero dei provider: se saranno molto strette ce ne saranno pochissimi. Bisognerà quindi bilanciarle bene". Perché il passaggio non sia traumatico, le regole dunque "saranno prima utilizzate in una sorta di simulazione, per valutarle e non penalizzare tutti gli interessi in campo", conclude Linetti.