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TECNICI DELLA PREVENZIONE, LA FNOVI SCRIVE AL MINISTERO

TECNICI DELLA PREVENZIONE, LA FNOVI SCRIVE AL MINISTERO
Non è l'istituzione dei tre nuovi Ordini sanitari a preoccupare la FNOVI, ma "la definizione del profilo professionale, e delle relative competenze, del tecnico della prevenzione". No ad invasione di competenze.

Scade domani la delega per l'istituzione di tre nuovi Ordini nella sanità. Si tratta degli ordini, e dei relativi albi, delle professioni infermieristiche, ostetrica, riabilitative, tecnico-sanitarie e della prevenzione. Mentre le professioni interessate premono e il Ministro della Salute garantisce l'istituzione in tempo utile, la FNOVI ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro Livia Turco esprimendo "preoccupazione".

La nota del Presidente Gaetano Penocchio non scaturisce tanto dall' istituzione dei nuovi Ordini, "bensì dalla definizione del profilo professionale, e delle relative competenze, del tecnico della prevenzione". Lo schema di decreto legislativo di attuazione della delega ( Legge 1 febbraio 2006, n. 43) -sul quale si esprimerà il Consiglio dei Ministri e successivamente la Conferenza Stato Regioni - interessa gli operatori delle professioni tecniche che svolgono attività di prevenzione, verifica e controllo in materia di igiene e sicurezza ambientale nei luoghi di vita e di lavoro, di igiene degli alimenti e delle bevande, di igiene e sanita' pubblica e veterinaria.

Lo schema di Decreto che istituisce i nuovi ordini stabilisce, all'articolo 13, punto 11 le competenze riservate di questo profilo: "E' riservato ai tecnici della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro lo svolgimento di tutte le attività di prevenzione, valutazione verifica e controllo in materia di igiene e sicurezza ambientale nei luoghi di vita e di lavoro, di igiene e sicurezza degli alimenti e delle bevande, di igiene e di sanità pubblica veterinaria". Per la FNOVI "la dizione utilizzata in merito alle competenze attribuite a questo profilo è
irragionevole, ovvero risulta palesemente errato prevedere riserve di attività in favore dei tecnici della prevenzione riguardanti "tutte (???) le attività di prevenzione, valutazione, verifica e controllo in materia di igiene e sicurezza ambientale nei luoghi di vita e di lavoro, di igiene e sicurezza degli alimenti e delle bevande, di igiene e di sanità pubblica e veterinaria".

La Federazione conclude confermando l'"assoluta indisponibilità a subire normative non discusse né concordate" e chiedendo di disporre un testo coerente con quanto era già stato fatto presente al Sottosegretario Patta e da questi assicurato. La FNOVI sottolinea che le competenze dei tecnici della prevenzione "non potranno invadere competenze "medico veterinarie" ma dovranno riguardare circoscritte attività "tecniche", non generalizzabili con il termine "tutte".