Il Ministero della Salute ha trasmesso al Parlamento la relazione del Dipartimento di Sanità Pubblica Veterinaria sulle attività di vigilanza e di controllo degli alimenti condotte in Italia nel 2006.
Si intitola "Vigilanza e controllo degli alimenti e delle bevande in Italia - Anno 2006", la relazione trasmessa al Parlamento dal Ministero della Salute il 19 dicembre 2007.
La relazione, a cura del Dipartimento per la Sanità Pubblica Veterinaria, la Nutrizione e la Sicurezza degli Alimenti (Direzione Generale della Sicurezza sugli Alimenti e della Nutrizione), riguarda le attività di controllo e vigilanza sui prodotti alimentari, destinati sia al mercato nazionale che internazionale, svolte dai diversi organismi competenti ( e.g. Dipartimenti di Prevenzione delle A.S.L. , i Servizi Igiene degli Alimenti e Nutrizione , i Servizi Veterinari (S.V.), i Laboratori pubblici, le Agenzie Regionali per la Protezione Ambientale , gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali, gli Uffici territoriali del Ministero della Salute, ecc.)
Le attività di controllo vengono effettuate lungo tutta la filiera produttiva, dalla produzione primaria, alla trasformazione, magazzinaggio, trasporto, e commercio, fino alla somministrazione ed al consumo. Prevedono accertamenti completi sul prodotto, attraverso ispezioni, campionamenti e analisi di laboratorio, nell'ambito dell'ambiente di produzione e sul personale addetto nonché controlli sull'applicazione dei programmi di HACCP che le aziende predispongono per l'individuazione dei punti critici della catena produttiva.
Il Ministero svolge prevalentemente funzione di programmazione, indirizzo e coordinamento del controllo ufficiale. Tale attività di coordinamento è poi demandata, a livello regionale, agli Assessorati alla sanità, mentre le funzioni di controllo sulle attività di produzione, commercio e somministrazione degli alimenti e delle bevande competono ai Comuni che le esercitano attraverso le Aziende Sanitarie Locali (ASL) in particolare ad opera dei Servizi di Igiene degli Alimenti e nutrizione ed i Servizi Veterinari.
I settori maggiormente sottoposti a controllo e vigilanza sono quello della ristorazione, della lavorazione delle carni e gli allevamenti, nonché quello riguardante le farine con la produzione di pane e pasta.
Le ASL nel 2006 hanno ispezionato ben 509.199 unità sul territorio, pari al 38,6% rispetto alle strutture segnalate sul territorio (1.316.967), rilevando 53.670 (10,5%) infrazioni, soprattutto nel settore della ristorazione e nella categoria dei produttori e confezionatori, con irregolarità prevalentemente a carico dell'igiene del personale e delle strutture. Tuttavia esiste un sensibile margine di miglioramento per una corretta applicazione dei principi dell'HACCP, in particolare per quanto riguarda la rintracciabilità dei prodotti alimentari.
Il Comando dei Carabinieri attraverso l'operato dei NAS svolge altrettante attività ispettive per la tutela della salute, infatti nel 2006 ha effettuato 35.138 ispezioni notificando 4.189 infrazioni penali.
Gli Stati membri dell'Unione europea, inoltre, partecipano al Sistema di Allerta comunitario per notificare i rischi diretti e indiretti connessi al consumo di alimenti o mangimi. Nell'anno 2006 si sono avute 2.874 notifiche di cui l'Italia ne ha effettuate 554, risultando il primo Paese membro nel numero di segnalazioni inviate. Dopo l'Italia, per numero di notifiche, vi è la Germania (420), la Gran Bretagna (353), la Spagna (224), l'Olanda (165), la Danimarca (113), la Polonia (104), la Francia (93), seguite dagli altri Stati.
Per quanto riguarda l'origine, i prodotti nazionali risultati irregolari sono stati 89, ponendo l'Italia al terzo posto per numero di notifiche ricevute, dopo la Spagna e la Germania. Tra queste, 65 segnalazioni sono pervenute da altri Stati membri mentre le restanti allerta sono pervenute attraverso la vigilanza nazionale , trattandosi di alimenti commercializzati in Europa o in Paesi extra comunitari. Le notifiche sui prodotti italiani hanno riguardato, comunque, diverse problematiche sanitarie minori.( fonte: ministerosalute.it)