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ZOONOSI, EFSA: RACCOMANDAZIONI SCIENTIFICHE

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L’EFSA ha formulato per la prima volta, una serie di conclusioni e raccomandazioni scientifiche e ha definito alcune iniziative di comunicazione del rischio per prevenire e ridurre le zoonosi nell’Unione europea. Il documento fa seguito a una richiesta del Consiglio dei ministri dell’Unione europea ed alla prima relazione annuale sulle malattie infettive trasmissibili dagli animali all’uomo (zoonosi), che colpiscono ogni anno più di 380.000 cittadini dell’Unione europea. Le due malattie zoonotiche segnalate più di frequente nel 2004 sono state la salmonellosi e la campilobatteriosi, con un numero di casi riferiti pari, rispettivamente, a 192.703 e 183.961. Stando al parere dell’EFSA, le principali fonti di Salmonella sono le uova e i prodotti a base di uova contaminati e la carne di pollame contaminata. L’EFSA pertanto appoggia la strategia comunitaria di fissazione di obiettivi di riduzione della Salmonella nel pollame2. La carne di pollame contaminata è anche una fonte importante di Campylobacter e l’EFSA raccomanda l’adozione di misure lungo tutta la catena del pollame per ridurre la prevalenza di questi batteri. Tra le 11 zoonosi menzionate nella relazione dell’EFSA è stata la listeriosi, una malattia molto pericolosa per l’uomo, a mietere il maggior numero di vittime (107 decessi). Per poter diminuire il livelli di contaminazione da Listeria nel cibo, l’EFSA raccomanda il rispetto delle buone pratiche di fabbricazione, di manipolazione e di igiene nonché l’effettiva adozione da parte dell’industria alimentare dell’approccio HACCP. La toxoplasmosi, che può colpire in maniera grave il feto e gli individui immuno-compromessi, è stata la zoonosi di tipo parassitario segnalata più di frequente. L’EFSA è dell’idea che questa malattia sia ancora poco diagnosticata e denunciata, e pertanto raccomanda la realizzazione di campagne informative destinate ai soggetti vulnerabili, finalizzate soprattutto a dare utili consigli per la preparazione dei cibi e l’igiene alimentare, nonché per la cura delle lettiere per gatti. Uno dei problemi di salute pubblica menzionato nel parere è la resistenza ai farmaci antimicrobici nei batteri zoonotici rinvenuti negli animali da produzione alimentare. L’EFSA raccomanda il monitoraggio obbligatorio dell’uso di trattamenti antimicrobici negli animali da produzione alimentare e la messa in atto di misure di comunicazione del rischio destinate agli agricoltori e ai veterinari, per sottolineare l’importanza di un uso avveduto degli antimicrobici negli animali. Il parere mette inoltre in evidenza, non senza una certa preoccupazione, l’apparente aumento dell’incidenza nei bambini piccoli dell’infezione da Salmonella, da E. coli produttore di verotossina e da Yersinia; l’EFSA pertanto suggerisce di indagare in modo approfondito questo fenomeno. Il parere dell’EFSA sottolinea la necessità di chiarire ulteriormente il ruolo dell’acqua contaminata nell’insorgenza delle zoonosi e delle epidemie di origine alimentare e individua nel mangime animale contaminato un’importante via di trasmissione della Salmonella agli animali da allevamento. Secondo il parere, la rabbia continua a rappresentare una grave minaccia letale per la salute dell’uomo nelle zone in cui questa malattia infettiva è diffusa tra gli animali selvatici. Nelle zone endemiche l’EFSA raccomanda l’immunizzazione orale nelle principali specie selvatiche ospiti, come volpi e procioni, attraverso azioni coordinate a livello comunitario nonché la vaccinazione, la registrazione e l’identificazione degli animali domestici.