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CEPPO RHDV2

Evoluzione epidemiologica della malattia emorragica virale del coniglio

Evoluzione epidemiologica della malattia emorragica virale del coniglio
La situazione epidemiologica richiede la stretta osservanza di misure sanitarie, di prevenzione e di biosicurezza. Circolare ministeriale e Manuale IZSLER.
Con una circolare alle autorità interessate, ai produttori, alle organizzazioni veterinarie e agli addetti ai lavori  il MInistero della Salute ha posto l'attenzione sulla situazione epidemiologica della Malattia Emorragica Virale del coniglio (MEV/RHD).

Situazione epidemiologica- Da anni, il quadro epidemiologico descrive la presenza in forma endemica, soprattutto in conigli rurali e selvatici e più raramente in quelli allevati intensivamente, di casi sostenuti da ceppi virali classici e loro varianti (RHDV/RHDVa). A partire dalla metà del 2011 è stata segnalata la presenza sul territorio nazionale di casi di malattia sostenuti da un nuovo stipite virale, originariamente denominato RHDVFra2010, che presenta caratteristiche antigeniche, molecolari, cliniche ed epidemiologiche tali da renderlo assimilabile ad un nuovo virus/sierotipo di RHDV, per il quale anche le attuali misure di profilassi vaccinale potrebbero risultare non sufficienti, in quanto la protezione indotta non è completa.
Gli approfondimenti condotti dagli esperti del Centro di referenza nazionale per le malattie virali dei lagomorfi istituito presso l'IZS della Lombardia e dell'Emilia Romagna, hanno permesso sia di classificare
meglio il virus individuandolo come nuovo ceppo e come tale hanno proposto di chiamarlo RHDV2, sia di conoscerne meglio il potenziale patogeno che si è estrinsecato nella comparsa di ulteriori casi diffusi
sul territorio nazionale (Lombardia, Sicilia, Veneto, Puglia, Piemonte, Campania).

Misure sanitarie- Alla luce di questa situazione epidemiologica, la Direzione Generale della Sanità Animale ha diffuso una circolare per richiamare alcune misure sanitarie che devono essere applicate rimandando per gli aspetti più specifici a apposito Manuale operativo predisposto dal Centro di referenza nazionale per le malattie virali dei lagomorfi (llegato B della circolare ministeriale).
In tutti i casi di focolaio di MEV/RHD confermato, è opportuno verificare anche la mortalità in allevamenti a carattere rurale/familiare e in animali da compagnia.
Le Regioni e le Provincie autonome, nelle more dell'istituzione ed implementazione nella Banca dati nazionale dell'anagrafe zootecnica di un'apposita sezione dedicata agli allevamenti cunicoli, provvedono, entro 6 mesi dalla data della presente circolare, ad individuare e censire i territori ricompresi nelle Aree Densamente Popolate di allevamenti cunicoli e a darne comunicazione alla Direzione generale.

Biosicurezza e buone pratiche- La circolare ministeriale porta allegati (Allegato A) i requisiti strutturali degli allevamenti e le relative norme di conduzione, misure di biosicurezza e di buona pratica di allevamento da applicare nelle aziende cunicole intensive. La possibile diffusione della malattia in animali selvatici impone un rafforzamento della sorveglianza passiva sul territorio. A tal fine i gestori della fauna selvatica e di interesse venatorio devono rivolgere particolare attenzione a segnalare eventuali episodi di mortalità in lagomorfi selvatici, favorendone il recupero ed il conferimento, interessanto i servizi veterinari e gli IIZZSS localmente competenti, per l'esame delle carcasse e la determinazione delle cause di morte.

La MEV/RHDV è una delle due malattie dei lagomorfi notificabili all'OIE. E' una patologia altamente contagiosa e letale dei conigli domestici e selvatici, segnalata e descritta per la prima volta nel 1984 nella Repubblica
Popolare Cinese, è in seguito comparsa anche in Italia (fine 1986).  Il ceppo RHDV2 segnalato per la prima volta in Francia nel 2010 è stato ad oggi identificato in Francia, Italia, Spagna,
Malta e Portogallo.


Situazione epidemiologica aggiornata al sito Izsler

pdfMANUALE_OPERATIVO.pdf795.13 KB
pdfCIRCOLARE_MINISTERIALE.pdf139.76 KB
pdfREQUISITI_STRUTTURALI_E_NORME_DI_CONDUZIONE_DEGLI_ALLEVAMENTI.pdf13.34 KB