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PARMA

Inceneritore: quale impatto sulla sicurezza alimentare?

Inceneritore: quale impatto sulla sicurezza alimentare?
Prima dell'avvio del termovalorizzatore, la Provincia di Parma ne valuterà gli effetti sulla salute e sulla sicurezza alimentare.
Due piani per vigilare sulla salute dei cittadini e la sicurezza della filiera alimentare. E' questo l'obiettivo dell'attività di monitoraggio programmata, su mandato delle istituzioni, dall'Ausl di Parma. Un'attività prevista nelle prescrizioni dell'Autorizzazione integrata ambientale (Aia) rilasciata dalla Provincia di Parma a Enìa (oggi Iren) nell'ottobre del 2008, che vincolano la multiutility a estendere il monitoraggio ambientale ad aspetti più strettamente legati al possibile impatto sulla salute.

Il punto su quanto fatto fino ad ora e su come si intende procedere è stato fatto nei giorni scorsi in Provincia nel corso di un incontro con la stampa al quale sono intervenuti il presidente Vincenzo Bernazzoli con l'assessore all'Ambiente Giancarlo Castellani, il direttore generale dell'Ausl di Parma Massimo Fabi con il direttore del Dipartimento Sanità pubblica Ausl Gianluca Pirondi e il direttore del Servizio Igiene pubblica Ausl del Distretto di Fidenza Maurizio Impallomeni, coordinatore del progetto di sorveglianza sanitaria sul Paip. I professionisti ed esperti del tavolo tecnico-scientifico coordinato dal Dipartimento di salute pubblica dell'Ausl, provengono dal Centro tematico Ambiente e salute dell'ARPA dell'Emilia-Romagna, dell'Università di Parma (Dipartimento scienze ambientali, Facoltà di Medicina veterinaria, Dipartimento di sanità pubblica, Dipartimento di Chimica organica ed industriale, Dipartimento di ingegneria industriale), con la collaborazione dell'Istituto Zooprofilattico di Emilia-Romagna e Lombardia.

Controllare la diossina - Nell'estate del 2011 ha preso il via il primo dei due Piani operativi di monitoraggio previsti dal Progetto di sorveglianza, quello sulla filiera agro-alimentare, per il quale ha spiegato Impallomeni, si sta terminando la fase di analisi degli ultimi campioni raccolti nel 2012. "Dal 2011 abbiamo cominciato a fare prelievi di campioni e nel 2012 abbiamo continuato con una seconda fase di campionamento. Questo ci permette di fare una fotografia di quella che è la situazione del territorio prima dell'accensione dell'impianto e successivamente di vedere se ci saranno cambiamento con l'entrata in funzione."
I campioni di latte, uova, fieno, pomodori e di altri prodotti (zucche, meloni, angurie), sono stati prelevati sia in aree interessate dalle emissioni dell'impianto sia in aree agricole relativamente lontane, definite per questo come aree di controllo.

Nel dettaglio, sono state messe a confronto tre aziende agricole potenzialmente più esposte con tre aziende di controllo, e quattro aziende zootecniche con altrettante di controllo, che si trovano più lontane dal termovalorizzatore.

L'obiettivo fondamentale del Piano è infatti controllare l'eventuale presenza di alcuni inquinanti significativi sotto il profilo tossicologico umano all'interno della filiera agro-zoo-alimentare, identificando le possibili condizioni di accumulo degli inquinanti potenzialmente attribuibili al funzionamento del termovalorizzatore, attraverso un confronto anteriore e successivo all'attivazione dell'impianto, da proseguire poi negli anni.
A cura di Arpa è stato realizzato un modello revisionale che prevede della deposizione delle emissioni dell'impianto, che è stato incrociato con i dati catastali delle aree agricole per la scelta dei punti di campionamento. La metodologia tecnico-scientifica utilizzata dagli esperti e dai professionisti coinvolti nell'attuazione del Piano operativo di controllo sulla filiera agro-alimentare si basa sia sulla più aggiornata letteratura scientifica disponibile e che su studi già condotti in Italia e all'estero, sull'analisi dei riferimenti normativi nazionali ed europei in materia, e sulla loro integrazione con modelli e studi statistici appositamente realizzati per l'analisi dei dati raccolti (fonte: parmaonline.info)