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LA NORMA CONTESTATA

CPB, no di Confprofessioni al destino unico per Soci e Associati

CPB, no di Confprofessioni al destino unico per Soci e Associati
Con le modifiche al Concordato Preventivo Biennale i professionisti che esercitano in forma aggregata verrebbero penalizzati. Da Confprofessioni un altolà alla Commissione Finanze.

Il Concordato preventivo biennale (CPB) "resta un pilastro centrale nella strategia fiscale del Governo. Proprio per questo è necessario ripensare le limitazioni che si intende introdurre sui professionisti che operano in forma aggregata". E' quanto afferma  il Presidente di Confprofessioni, Marco Natali, nel parere trasmesso oggi alla Commissione Finanze della Camera, dove è in corso l'esame del decreto legislativo “Disposizioni integrative e correttive in materia di adempimenti tributari, concordato preventivo biennale, contenzioso tributario e sanzioni tributarie” (A.G. n. 262).

O tutti o nessuno-Il provvedimento legislativo- all’art. 8 (Introduzione di ulteriori cause di esclusione e di cessazione dal concordato preventivo biennale)- introduce nuove cause di esclusione dalla possibilità di aderire al CPB: il professionista (socio in STP o associato) può accedere al concordato solo se vi aderisce anche l'aggregazione professionale alla quale partecipa. Sono espressamente coinvolte dalla novità le associazioni professionali e le società tra professionisti: CPB precluso "qualora la totalità dei soci o associati non aderisca alla proposta di concordato".
Per Confprofessioni «Le nuove cause di esclusione e cessazione del CPB contemplate  appaiono eccessivamente penalizzanti per i liberi professionisti che operano in forma aggregata, escludendoli di fatto dalla possibilità di aderire e beneficiare del concordato".

Un comune destino concordatario-  Il rischio di esclusione dal CPB si basa anche sul cosiddetto "destino concordatario”. In sostanza, si stabilisce un nesso fiscale tra ogni professionista del sodalizio. "La conseguenza - spiega Natali- è che la cessazione del CPB in capo a un singolo socio/associato travolge non solo la STP/associazione ma anche tutti i suoi soci/associati. Senza fare riferimento alle criticità della norma sul piano tecnico, che pure ci sono» – precisa il Presidente di Confprofessioni – «è evidente che in tal modo si genera una condizione di aleatorietà che indurrà i professionisti potenzialmente interessati a rinunciare al CPB».

Così il Governo cade in contraddizione- «La norma appare in forte contraddizione con il virtuoso percorso intrapreso dal Governo – e fortemente condiviso e sostenuto dalla nostra Confederazione – di incentivare e spingere i professionisti verso i processi di aggregazione con l’introduzione del principio di neutralità fiscale delle operazioni di aggregazione e riorganizzazione degli studi professionali, che ha lanciato un importante segnale al mondo professionale, promuovendo i modelli aggregati. «Pertanto», conclude Natali, «Confprofessioni sollecita con forza un ripensamento di questa disposizione, chiedendo che anche i professionisti che operano in forma aggregata continuino a poter accedere al CPB alle condizioni previste per gli altri operatori economici».