• Utenti 10
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31035
RICORSO AL TAR

Tassa sui prodotti omeopatici? Udienza a gennaio

Tassa sui prodotti omeopatici? Udienza a gennaio
Riflettori accesi sulla registrazione dei farmaci "naturali". Tariffe troppo costose per regolarizzare i prodotti. Il 10 settembre l'Agenzia Italiana del Farmaco ha invitato - alla presenza del Ministero della Salute, del Ministero dello Sviluppo Economico e dell'Istituto Superiore di Sanità - le Aziende titolari di medicinali omeopatici e le Associazioni di settore (Omeoimprese, APO, FIAMO, SIMA e SIOMI) per presentare il calendario per le domande di regolarizzazione dei medicinali omeopatici in commercio.

Tutti i medicinali omeopatici attualmente sul mercato godono infatti di un'autorizzazione ope legis, la cui scadenza è fissata al 31 dicembre 2015. A partire dal primo gennaio 2016 solo i medicinali omeopatici in possesso di un numero di AIC e di un formale provvedimento autorizzativo potranno infatti continuare ad essere commercializzati sul territorio italiano.
La procedura, semplificata rispetto al rilascio di una prima autorizzazione, prevede che i dossier dei medicinali (omeopatici e antroposofici) siano presentati entro 6 mesi dalla data di scadenza dell'autorizzazione, quindi entro il 30 giugno 2015 fornendo la documentazione necessaria a garantire la qualità e la sicurezza del prodotto omeopatico.

Secondo i produttori che hanno presentato un ricorso al Tar, l'Aifa (l'Agenzia italiana del farmaco) "impone burocrazia e costi" tali da compromettere la sopravvivenza del settore. Sotto accusa le tariffe per regolarizzare il mercato come da Direttiva Europea. La registrazione dovrà essere completata entro fine 2015, ma i «dossier», le schede relative a ciascun medicinale da ufficializzare, devono iniziare ad arrivare ad Aifa a ottobre. Le aziende che hanno 2000 ceppi omeopatici in catalogo dovrebbero registrare 57 rimedi a settimana, con una spesa settimanale di 1 milione e mezzo di euro. Dati sulla base dei quali la Fiamo, la Federazione Italiana dei Medici Omeopatici, ha indetto una petizione. Sulla necessità di trovare una soluzione, «premesso che tocca all'Agenzia stabilire quali preparati debbano essere commercializzati», punta anche  Federfarma: «Sono molti i pazienti che si rivolgono all'omeopatia».

Riferimenti normativi- Attualmente i medicinali omeopatici sono in commercio in Italia ai sensi delle disposizioni transitorie previste dall'art.20 del decreto legislativo n. 219/06 come modificato dall'art. 13, comma 1, del d.l. 158/2012, convertito con legge n. 189/2012. Pertanto tali prodotti, già sul mercato alla data 6 giugno 1995, possono continuare ad essere commercializzati fino al 31 dicembre 2015, come prorogato dall'art. 6, comma 8-undecies della legge n. 17/2007, recante "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 28 dicembre 2006, n. 300, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative. Disposizioni di delegazione legislativa".