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TERAPIE

Gli ippiatri possono importare il Prascend

Gli ippiatri possono importare il Prascend
Il Ministero della Salute ha confermato alla SIVE la possibilità di approvvigionarsi all'estero fintanto che in Italia non ci sarà disponibilità di pergolide.

Non serve l'autorizzazione, i medici veterinari che devono trattare i cavalli con pergolide possono importare dall'estero il medicinale, applicando l'articolo 10 del Decreto Legislativo 193/2006.

La SIVE aveva segnalato alla Direzione Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario che non è più disponibile sul mercato nazionale alcun farmaco umano a base di pergolide.
La nota, inviata il 6 aprile dal Presidente Giorgio Ricardi, chiedeva l'autorizzazione all'importazione del farmaco Prascend dal Regno Unito. Ieri la risposta del Minisitero della Salute.

"Tale necessità- scrive il Presidente della SIVE- deriva dal fatto che non è più disponibile sul mercato nazionale alcun farmaco umano a base di pergolide; tale sostanza è stata ritirata dal commercio ed un farmaco veterinario per cavalli non destinati alle produzioni animali è per quanto ci consta in fase di registrazione, ma non sarà disponibile sul mercato prima di diversi mesi".

Nella medicina del cavallo il pergolide è impiegato come farmaco d'elezione nel trattamento della Sindrome da disfunzione della pars intermedia dell'ipofisi (più frequentemente indicata come sindrome di Cushing o Cushing-like), malattia metabolica caratteristica dei cavalli anziani, sempre più frequentemente diagnosticata anche a seguito dell'ampliarsi della fascia dei cavalli non destinati alle produzioni animali.

Non esistono sul mercato alternative terapeutiche e la forzata sospensione del trattamento pone i soggetti affetti da tale sindrome a rischio di complicanze molto gravi.