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INFLUENZA AVIARIA

Uova da allevamenti all'aperto, la UE conferma la revisione

Uova da allevamenti all'aperto, la UE conferma la revisione
La Commissione Europea conferma che la normativa sulle uova da allevamenti all'aperto sarà rivista. L'Influenza aviaria è tra i fattori di revisione delle vigenti norme di commercializzazione.

Alcune norme relative al commercio di prodotti agricoli, fra cui le uova, sono in corso di revisione nell'ambito della strategia "Dal produttore al consumatore". La Commissione Europea ha riferito al Parlamento che  presenterà una proposta di revisione entro il primo trimestre del 2023. Al momento, però, i lavori sono riservati e la Commissione "non può dare anticipazioni".

Rispondendo ad una interrogazione dell'europarlamentare belga Tom Vandenkendelaere la Commissione ha solo riferito che dal mese di ottobre una prima bozza di testo è al vaglio preliminare degli esperti.

L'esigenza di una revisione è maturata in Commissione AGRI dell'Europarlamento. Con il persistere dell'influenza aviaria, i periodi di stabulazione obbligatoria del pollame stanno diventando notevolmente più lunghi e frequenti- fa notare l'eurodeputato. Le nuove norme di commercializzazione erano attese entro il 2022 e non figurano nel programma di lavoro della Commissione per il 2023.

Confermando l'arrivo di una proposta legislativa specifica, la Commissione non ha fornito dettagli sul periodo di stabulazione obbligatoria e su un eventuale prolungamento per prevenire la diffusione dell'influenza aviaria. Attualmente, l'Unione Europea fissa a 16 settimane il periodo durante le quali le uova possono continuare a essere commercializzate come proveneneti da "allevamento all'aperto" anche se i volatili sono stati reclusi per un periodo in forza di una emergenza sanitaria.

Secondo anticipazioni dello scorso autunno, nelle bozze della Commissione era scritto : "Laddove sono state imposte restrizioni temporanee sulla base della legislazione dell'Unione Europea, le uova possono essere commercializzate come 'allevate all'aperto' nonostante tale restrizione”.  Le attuali 16 settimane sono il risultato di un allungamento di 4 settimane sul