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COMMISSIONE EUROPEA

E' stata efficace la PAC? La UE valuta anche l'Italia

E' stata efficace la PAC? La UE valuta anche l'Italia
Benessere animale, etichettatura delle uova e riduzione degli antibiotici. Le performance dell'Italia nella PAC 2014-2020.

Quanto ha effettivamente inciso la Politica Agricola Comune (PAC) sulle prassi di benessere animale e sulla riduzione degli antimicrobici?
Uno studio pubblicato l'11 maggio dalla Commissione Europea ha valutato il periodo 2014-2020, con lo scopo di mettere in luce i risultati conseguiti e di potenziarli nel prossimo quinquennio PAC 2023-2027. Infatti, il miglioramento del benessere degli animali e la lotta alla resistenza antimicrobica ricadono nei 10 obiettivi della nuova PAC, sotto il capitolo  "rispondere alle richieste della società in materia di alimentazione e salute".  Lo studio si basa sulle informazioni raccolte da 11 case study in tutta l'Unione.

Il contributo delle consulenze aziendali- Per la Commissione Europea, la condizionalità inserita nei piani di sviluppo rurale "è stata efficace nell'influenzare le pratiche degli allevatori, aumentando la consapevolezza attraverso servizi di consulenza, impegni e formazione". Le consulenze aziendali restano un driver raccomandato anche nella futura PAC, purchè accompagnate da semplificazioni. L'applicazione delle misure di condizionalità ha infatti incontrato diffidenze diffuse nella UE derivanti dalla loro complessità.

Le misure di condizionalità in Italia- Per l'Italia i contributi allo studio della Commissione sono arrivati da Lombardia, Friuli- Venezia Giulia, Emilia-Romagna e Veneto. I casi studio hanno principalmente riguardato il settore dei bovini e degli avicoli. Fra questi, viene citato Happy Milk EIP project.

Anche l'Italia si è scontrata con la complessità delle misure di condizionalità. Lo studio della Commmissione cita l'Emilia-Romagna: "I rappresentanti degli agricoltori erano contrari all' attuazione dell'M14-Benessere animale a causa delle difficoltà incontrate dagli allevatori nell'adempiere al requisiti di M215-Benessere animale nel precedente periodo di attuazione".
Sono state le autorità competenti regionali - evidenzia la Commissione- a rendere possibili gli sforzi verso il conseguimento di standard più elevati di benessere degli animali, anticipatori di livelli che potrebbero diventare obbligatori in futuro.

L'Italia, insieme alla Francia, risulta tra i Paesi dove l'allevamento di ovaiole in gabbie arricchite è stato maggiormente applicato. E' la dimostrazione di come l'opinione pubblica "può indurre - afferma la Commissione - gli agricoltori e le autorità di gestione a sostenere i cambiamenti nelle pratiche".  Lo studio porta l'esempio delle uova, i cui standard di produzione fissati a livello dell'UE hanno influenzato la domanda dei consumatori e le scelte di produzione, attraverso l'etichettatura obbligatoria delle uova in relazione ai sistemi di produzione e alle condizioni di stabulazione delle galline ovaiole. 

Buono anche l'impatto delle misure di consulenza sulla riduzione degli antibiotici. Scrive la Commissione: "La concessione di servizi di consulenza associati al benessere degli animali e alla riduzione dell'uso di antimicrobici e la formazione di consulenti attraverso la misura M02, sono stati segnalati come molto efficaci dalle Autorità di Gestione in Germania, Spagna, Italia, Austria e Polonia, in particolare per quanto riguarda il benessere degli animali".

Cosa manca-   In sintesi, gli strumenti della PAC si sono rivelati più efficaci quando sono stati combinati fra loro i seguenti fattori:
- investimenti in migliori condizioni di detenzione strutturale degli animali
- alimentazione animale
- gestione della salute animale.
Per il futuro, la Commissione punta allo sviluppo di una metodologia comune dell'UE per documentare le migliori pratiche in materia di benessere degli animali in allevamento, con tanto di obiettivi identificati. La Commissione lamenta infatti difficoltà a valutare l'effettiva efficacia degli strumenti della PAC  "poiché mancano indicatori per documentare i progressi compiuti".

Raccomandazioni PAC 2023-2027-  La Commissione suggerisce agli Stati Membri alcune azioni:
-  disporre di una panoramica nazionale completa del numero di animali interessati dagli interventi di benessere e uso di antimicrobici
-  raccogliere dati distinti tra i diversi settori interessati (bovini, ovini/caprini, suini, pollame, conigli, ecc.)
-  basarsi sul numero di animali anziché sul numero di capi di bestiame.
-  incoraggiare  i servizi di consulenza "in quanto si sono dimostrati efficaci nell'aumentare le conoscenze tecniche degli allevatori sulle migliori pratiche in materia di benessere degli animali".
-esplorare l'estensione dell'etichettatura obbligatoria ad altri settori della zootecnia, menzionando sull'etichetta i sistemi di produzione o le condizioni di stabulazione, in modo simile agli attuali standard di commercializzazione per le uova.

Misurare le ambizioni dei Piani Stategici Nazionali
- Per la Commissione è necessaria una metodologia basata su indicatori che consentano di misurare il livello di ambizione degli obiettivi proposti nei Piani Strategici della PAC sia per il miglioramento del benessere animale sia verso il traguardo della riduzione, a livello dell'UE, delle vendite di antimicrobici per animali d'allevamento del 50% entro il 2030.


pdfUE_STUDY_ON_CAP_MEASURES.pdf5.57 MB

Study on CAP Measures and Instruments Promoting Animal Welfare and Reduction of Antimicrobials Use