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Resistenze

Piano UE, meno antibiotici ma più efficaci

Piano UE, meno antibiotici ma più efficaci
Il Piano quinquennale europeo contro le resistenze fa grande affidamento sulla veterinaria. Necessario definire il fabbisogno di antimicrobici e metterne a punto di più efficaci. Restrizioni all'uso in veterinaria di antimicrobici importanti per l'uomo. Avvertenze adeguate sui foglietti illustrativi. Modifiche alle regole della pubblicità degli antimicrobici veterinari e delle condizioni di autorizzazione. Nel 2013 riesame del quadro normativo.
ll Piano d'azione di lotta ai crescenti rischi di resistenza antimicrobica pubblicato a fine dicembre dalla Commissione Europea mette l'accento sugli interventi da adottare in ambito veterinario, dove gli antibiotici sono impiegati oltre che nel trattamento delle malattie infettive anche a fini non terapeutici (disinfettanti, conservanti, additivi per alimenti e per mangimi). Anche gli alimenti e un contatto diretto con gli animali possono servire da veicolo di trasmissione della resistenza antimicrobica dagli animali agli uomini. Senza mezzi termini, quindi, il Piano indica che l'utilizzazione inadeguata di antimicrobici terapeutici in medicina umana e veterinaria è alla base delle resistenze e dunque occorre intervenire.

Sorveglianza
La Commissione Europea proporrà di aggiornare le condizioni di sorveglianza della resistenza antimicrobica dei batteri zoonotici (ad esempio, la resistenza trasmissibile tra animali e umani) e sull'utilizzazione di antimicrobici negli animali. In particolare:
-integrare nelle prossime proposte di nuova legislazione sulla salute animale una base giuridica per la sorveglianza della resistenza antimicrobica negli agenti patogeni animali.
-in collaborazione con l'EMA promuovere e ampliare la sorveglianza europea del consumo di antimicrobici quali medicinali veterinari (ESVAC) per ottenere dati armonizzati sull'utilizzazione per specie animale e per categoria di produzione, nonché varie informazioni presso tutti gli Stati membri.
-riesaminare la sorveglianza della resistenza antimicrobica nei batteri e/o indicatori.
-con il sostegno delle competenti agenzie dell'Unione, giungere ad una armonizzazione tra la sorveglianza in medicina umana e veterinaria per poter comparare i dati.

Fabbisogno
Per un' utilizzazione adeguata e prudente degli antimicrobici favorendo diagnosi microbiologiche occorrerà definire il fabbisogno di antimicrobici, affinché i medicinali siano somministrati agli animali soltanto allo stadio terapeutico adeguato.

Nuovi antimicrobici, strumenti diagnostici e vaccini
La messa a punto di antimicrobici per una potenziale utilizzazione su animali è stata ostacolata, in particolare, dall'incertezza riguardo all'autorizzazione di immissione in commercio, nel settore veterinario, di nuovi antimicrobici o di nuove prescrizioni per tali sostanze attive.

Gli strumenti diagnostici, che includono prove miranti a individuare rapidamente e con precisione microorganismi patogeni e a determinare la sensibilità di questi ultimi agli antimicrobici, rivestono un ruolo essenziale nella lotta alle infezioni microbiche. Le ricerche sono finanziate con il Settimo programma quadro e si prevede che azioni supplementari saranno finanziate con il prossimo programma di ricerca e innovazione 2014-2020. Si tratterà anche di valutare il bisogno e la possibile messa a punto di incentivi per stimolare lo sviluppo di medicinali veterinari affinché le innovazioni possano arrivare sul mercato nell'ambito del riesame, previsto nel 2013, delle norme relative ai medicinali veterinari.

Alternative alle cefalosporine
L'EFSA ha "stimato che una soluzione di lotta molto efficace contro certi tipi di resistenza antimicrobica consisterebbe nel cessare qualsiasi utilizzazione di cefalosporine/cefalosporine di terza e quarta generazione sistemicamente attive, o nel ridurre l'utilizzazione di queste ultime (limitandola soltanto a circostanze specifiche) .L'EMA ha comunicato che quasi tutte le prescrizioni di utilizzazione sistemica di tali medicinali nel trattamento di animali destinati alla produzione di alimenti possono essere sostituite con alternative equivalenti o migliori.

Prassi ottimali di allevamento
Il miglioramento della salute animale e le misure di biosicurezza, nonché la promozione delle prassi ottimali di allevamento consentono di evitare le infezioni e contribuiscono, di conseguenza, a ridurre l'utilizzazione di antimicrobici negli allevamenti di animali, compresa l'acquacoltura.
Oltre ai programmi di controllo attuali della Salmonella nel pollame, sono in corso analisi sul rapporto costo/beneficio per quanto riguarda il controllo della Salmonella nei suini, seconda causa della salmonellosi presso l'uomo, al fine di fissare un obiettivo per le infezioni (potenzialmente resistenti). Lo Staphylococcus aureus meticillino-resistente (MRSA) è uno delle principali cause di infezioni nosocomiali resistenti agli antimicrobici. In uno studio EFSA del 2008 è stato dimostrato che i suini rappresentano una riserva importante di un nuovo tipo resistenza antimicrobica. L'utilizzazione estensiva di antimicrobici per la prevenzione di malattie sembra essere un fattore di rischio notevole per la propagazione dell' MRSA.

Riesame normativo al 2013
La Commissione Europea intende quindi revisionare il quadro regolamentare nel settore dei medicinali veterinari e dei mangimi medicati nel 2013, per far sì che:
-avvertenze adeguate e consigli figurino sulle etichette degli antimicrobici veterinari;
-prevedere restrizioni concernenti l'utilizzazione normale o off-label di alcuni antimicrobici di nuovo genere o molto importanti per l'uomo nel settore veterinario;
- esaminare se modificare le norme di pubblicità degli antimicrobici veterinari; per riesaminare le condizioni di autorizzazione per tener sufficientemente conto dei rischi e dei vantaggi dei medicinali antimicrobici;
- elaborare raccomandazioni sull'utilizzazione prudente di antimicrobici in medicina veterinaria;