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QUALIFICHE, UN PASSAPORTO EUROPEO PER I VETERINARI

QUALIFICHE, UN PASSAPORTO EUROPEO PER I VETERINARI
Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione a sostegno dell'adozione di un passaporto professionale facoltativo che renda più facile la circolazione dei professionisti e delle loro prestazioni in Europa. Le professioni sanitarie sono le più carenti e le più bloccate. Le osservazioni della Commissione Sanità nella relazione dell'Europarlamentare Mario Pirillo.

 

Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione a sostegno dell'adozione di un passaporto professionale facoltativo che renda più facile il lavoro all'estero, garantendo la qualità e la sicurezza delle prestazioni e delle qualifiche professionali. La risoluzione contiene il parere della Commissione per la Sanità Pubblica e la Sicurezza Alimentare, presentato dall'eurodeputato Mario Pirillo, che ha calato la problematica nell'alveo specifico delle professioni sanitarie.

Tra le professioni regolamentate dell'UE, la categoria degli operatori sanitari è quella a maggiore mobilità, e che, tra il 2007 e il 2010, si è avuto il riconoscimento di circa 57.200 medici, infermieri, dentisti, farmacisti, ostetriche e veterinari. Eppure è la categoria che in Europa registra la maggiore carenza.

Una delle principali cause delle difficoltà di riconoscimento dei titoli accademici o delle qualifiche professionali è la mancanza di fiducia nei criteri di accreditamento e nei certificati accademici del paese di origine, e pertanto la risoluzione considera "urgente adottare misure per il riconoscimento automatico, eliminando i pregiudizi e gli ostacoli formali nazionali al riconoscimento".

La risoluzione invita la Commissione europea a elaborare guide alle migliori pratiche nel settore della formazione professionale. Il documento sottolinea il ritmo crescente delle innovazioni nel settore della scienza ambientale e dell'industria che richiedono un atteggiamento aperto da parte delle autorità europee e nazionali al fine di accettare nuove competenze e qualifiche e nuovi titoli accademici.

Una carta professionale europea costituirebbe un documento ufficiale riconosciuto da tutte le autorità competenti, al fine di agevolare il processo di riconoscimento; la carta professionale essere volontaria, sia per il professionista che per l'autorità competente, e contenere informazioni precise e aggiornate, oltre ad essere sicura e a prova di frode.

Si esorta la Commissione a introdurre un meccanismo di allerta solido e proattivo incorporato in un Sistema di informazione del mercato interno che consenta una cooperazione più agevole e lo scambio rapido di informazioni tra Stati membri e autorità competenti su sanzioni disciplinari precedenti, comprese le sospensioni imposte ai professionisti della sanità. Un meccanismo sostenuto dall'obbligo imposto alle autorità nazionali di scambiarsi informazioni di registrazione e disciplinari sui professionisti della sanità.

Da valutare attentamente la conoscenza che il professionista ha della lingua del paese ospite, attraverso test linguistici intesi ad accertare che il richiedente possieda un'ottima padronanza della lingua, anche del linguaggio tecnico e scientifico, ai fini specifici dell'esercizio di una professione sanitaria.

Sebbene il mercato unico chieda di riesaminare il campo delle professioni regolamentate, nel settore sanitario è necessario garantire la sicurezza dei pazienti mediante una chiara regolamentazione delle competenze, delle esigenze di formazione e delle responsabilità.

La risoluzione chiede, infine, che le professioni riconosciute in altri Paesi, come la chiropratica o l'agopuntura, debbano poter essere incluse nell'elenco dei titoli e delle qualifiche professionali della direttiva, al fine di arricchire i servizi offerti ai pazienti e di garantire il controllo pubblico nell'esercizio di tali professioni.

 

pdfIL PARERE DELLA COMMISSIONE SANITA E SICUREZZA ALIMENTARE.pdf

pdfLA RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO.pdf