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TERZA ORDINANZA COMMISSARIALE

PSA a Roma, definite le misure per la zona infetta

PSA a Roma, definite le misure per la zona infetta
La terza ordinanza del Commissario alla PSA chiarisce le misure di sicurezza e istituisce una Cabina di regia 

Per scongiurare il passaggio del contagio dal cinghiale al suino domestico e per contenere la malattia all'interno del territorio del Grande Raccordo Anulare, il Commissario Angelo Ferrari ha sottoscritto una nuova ordinanza con nuove misure di contrasto alla peste suina africana.
L'ordinanza si applica dalla data della sua emanazione.  

Inviata agli assessorati regionali alla sanità, ai servizi veterinari, al Mipaaf, al Mite, al Ministero degli Interni, agli Istituti Zooprofilattici sperimentali, l'ordinanza dettaglia le misure da applicare nella così detta "zona infetta" e nella "zona confinante con la zona infetta" e istituisce una Cabina di regia coordinata dalla prefettura di Roma che si occuperà di gestire le operazioni di de popolamento dell'area. 
Entro 30 giorni verranno stabilite le procedure per la cattura e l'abbattimento dei suini selvatici a cura della Cabina di regia che avrà il compito di verificare e attuare le misure di contrasto alla PSA sia per la zona infetta che per la zona confinante.

Nell'area infetta per limitare la circolazione dei cinghiali selvatici, l'ordinanza impone la chiusura dei varchi esterni. La regione Lazio in collaborazione con la società autostradale, provvederà a chiudere i punti di collegamento con aree urbanizzate. Mentre le ASL e ISZLazio e Toscana proseguono l'attività di gestione, campionamento e smaltimento delle carcasse rinvenute nel rispetto delle norme di biosicurezza. La città di Roma deve provvedere a "inibire l'accesso" dei suini nei centri abitati, mediante "l'ottimizzazione" del posizionamento dei cassonetti. Inoltre prosegue la ricerca delle carcasse di cinghiali, soprattutto nelle aree più esterne della zona infetta. Prosegue inoltre il divieto dell'attività venatoria ad eccezione delle attività volte al depopolamento dei selvatici a cura degli organi competenti. 

I suini detenuti nella zona infetta - ASL e il Comando Unità forestali dei carabinieri provvedono a censire, mediante aggiornamento della BDN, di tutti gli stabilimenti che detengono suini e cinghiali anche solo temporaneamente e non destinati alla produzione di alimenti. L'ordinanza impone la macellazione di tutti i suini presenti negli allevamenti di tipo commerciale e il divieto di ripopolamento per 6 mesi. Rimane valido il divieto di movimentazione di animali, carne e partire di materiale detenuti nella zona infetta. Nella zona confinante all'area infetta viene introdotto il divieto alla svolgimento delle attività all'aperto. 

I servizi veterinari - Il servizio veterinario delle ASL, sentita la Direzione regionale in materia sanitaria, può delegare compiti specifici a veterinari aziendali e liberi professionisti. Dopo aver verificato di non poter sopperire alle ulteriori esigenze emergenziali con strumenti ordinari o mediante il reperimento delle necessarie risorse umane può procedere all'attribuzione di incarichi a tempo determinato a dirigenti veterinari.

Flussi informativi - Al fine di consentire al Commissario straordinario di effettuare tutte le opportune verifiche, gli Enti e le istituzioni, ciascuno per quanto di competenza, rendicontano e relazionano sull'attuazione delle misure di controllo.
In particolare relazionano settimanalmente e ogni due settimane sull'attività di ricerca attiva delle carcasse trasmettendo via mail le informazioni necessarie relative alla programmazione delle battute di ricerca, e la rendicontazione delle battute realizzate, evidenziando il livello di conformità rispetto alla programmazione. 

pdfOrdinanza_del_Commissario_Straordinario_per_la_peste_suina_africana_n.3.pdf