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AUDIZIONE ALL'INTERGRUPPO

Animali nei circhi, il Prof Gandini (Unimi): dismissione in tre fasi

Animali nei circhi, il Prof Gandini (Unimi): dismissione in tre fasi
Scaduta la delega per il riordino dei circhi, l'Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali fa propria l'analisi del professor Gustavo Gandini.


Il docente - ordinario di genetica animale al Dipartimento di Medicina Veterinaria dell'Università di Milano- ha svolto ieri un'audizione sulla legge delega sui circhi presso l'intergruppo parlamentare presieduto dall’on. Michela Vittoria Brambilla. Il professor Gustavo Gandini ha ipotizzato una dismissione dell'utilizzo di animali in tre fasi, svolgendo "considerazioni di assoluto buon senso"- riferisce l'On Brambilla in un comunicato al termine dell'audizione.  Il graduale superamento degli animali si potrebbe raggiungere "ragionevolmente in due-tre anni: vietare gli zoo viaggianti, vietare l’utilizzo delle specie più “sensibili” alla vita circense (primati, mammiferi marini, lupi, orsi, giraffe, ippopotami, uccelli, rettili), completare l’operazione con tutte le altre specie"- riferisce il comunicato.

"Lo chiede la Cites"-
“A chiedere la fine dell’utilizzo degli animali nei circhi – sottolinea il professor Gandini - non sono solo le associazioni animaliste, ma la stessa commissione Cites, presieduta dal ministro dell’Ambiente, almeno per le specie, dicono le linee-guida del 2006, “il cui modello gestionale non è compatibile con la detenzione in una struttura mobile”, e la Federazione europea dei veterinari, nel 2015. Numerosi paesi europei hanno già compiuto questa scelta".

Le 5 libertà- Quanto al benessere degli animali nei circhi, va innanzitutto respinta la pretesa di misurarlo con parametri metabolici e fisiologici, che poco significano e possono anzi essere fuorvianti. Basta il criterio delle 5 libertà identificate fin dal 1965 dal Brambell Report (libertà dalla fame e dalla sete, di avere un ambiente fisico adeguato, dal dolore e dalle malattie, di manifestare le proprie caratteristiche comportamentali, dalla paura e dal disagio) per concludere che, data la sua stessa natura, l’attività circense non può assicurare tutte e cinque le libertà. In particolare – prosegue Gandini - destano preoccupazione le condizioni degli animali nelle mostre itineranti al seguito degli zoo: inaccettabili per qualsiasi giardino zoologico propriamente detto, che perderebbe subito la licenza, ma tollerate nello spettacolo viaggiante anche se non sempre gli animali esposti partecipano agli show".

La collocazione degli esemplari dismessi, infine, "non è un problema insormontabile, come i controinteressati tendono a far credere: gli animali sono di proprietà privata e quindi lo Stato non dovrebbe sostenere grandi spese per mantenerli, ma limitarsi a fornire, tramite una commissione di tecnici, consulenze sulla migliore destinazione possibile, che nella stragrande maggioranza dei casi sarà comunque migliore della situazione di partenza”.
E’ inoltre assurdo, puntualizza il professore, considerare un leone o una tigre nati in cattività come animali ormai “addomesticati”, in quanto la domesticazione è un processo lunghissimo che incide sul patrimonio genetico della specie: “Evidentemente non è il caso di animali i cui “nonni”, per esempio, sono stati catturati in natura”.

La legge delega sui circhi-  Con la Legge 175/2017 (Codice dello Spettacolo), il Parlamento italiano aveva delegato il Governo ad una riforma legislativa e  regolamentare del settore. Fermo restando che "la Repubblica promuove e sostiene le attività circensi tradizionali e nelle forme contemporanee del circo di creazione e le attivita' di spettacolo viaggiante", la delega - scaduta il 31 dicembre del 2018-  impegnava il Ministero dei Beni Culturali ad attuare la delega attenendosi al principio del "graduale superamento dell'utilizzo degli animali".

"Tutto da capo" - Il nuovo Governo- riferisce l'On Michela Vittoria Brambilla-  intende ricominciare tutto da capo con una nuova delega". E nel redigerla, dovrebbe tenere conto di quanto emerso dall'audizione con il Prof Gandini. "Stabilisca un termine tassativo di due-tre anni per il superamento dell’utilizzo degli animali nei circhi e vieti prima possibile le “esposizioni” di animali al seguito delle compagnie circensi, in condizioni inconcepibili per qualunque zoo. Personalmente aggiungo che neppure gli animali cosiddetti “domestici” dovrebbero più essere impiegati sotto i tendoni”- conclude la presidente dell'Intergruppo.

Nella foto il professor Gandini, la presidente On Brambilla (FI) e la senatrice veterinaria Rosellina Sbrana (Lega).


Circhi: e' legge il graduale superamento degli animali