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MOZIONI APPROVATE

Etichette: non è "carne" se non è di origine animale

Etichette: non è "carne" se non è di origine animale
Il Senato ha approvato due mozioni che impegnano il Governo a tutelare il made in Italy agroalimentare, contro la "carne sintetica". No anche al latte derivato dai piselli.


Il mercato dei cibi sintetici è in espansione. "Questa tendenza rischia di inficiare le politiche di tutela del made in Italy, screditando il sistema degli allevamenti italiani che risulta tra i più sicuri e sostenibili a livello mondiale, fino ad arrivare ad un eventuale condizionamento della posizione del Parlamento europeo nel negoziato con il Consiglio e la Commissione sull'assegnazione delle nuove risorse della PAC".

E' la tesi che sorregge due mozioni (qui e qui) approvate dal Senato per tutelare i prodotti agroalimentari tradizionali, la dieta mediterranea e il made in Italy. Lo mozioni, rispettivamente presentate da Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia, convergono su alcune richieste al Governo, fra cui il contrasto alla "carne sintetica".

Il Parlamento europeo ha recentemente aperto alla possibilità di hiamare "hamburger" una polpetta di soia o "salsiccia" un prodotto ottenuto da sintesi. Sono contrari a questa ipotesi  firmatari delle mozioni che impegnano il Governo italiano ad adoperarsi per attribuire la denominazione di "carne" unicamente ai prodotti che siano di derivazione animale.

In Europa nel 2019 le vendite di carne sintetica hanno sfiorato il miliardo di euro.Rispetto agli ultimi due anni precedenti il mercato è cresciuto del 38 per cento. Alla frontiera dei cibi sintetici si è recentemente aggiunto il latte derivato dai piselli trasformati. I consumatori - sostengono i Senatori "sono ignari del fatto che la maggior parte di questi cibi di origine non animale è prodotta in laboratorio".

In corso di votazioni, il Ministro delle politiche agricole Stefano Patuanelli ha condiviso la necessità di tutelare il carattere distintivo del cibo italiano, che ha un forte rapporto con la cultura, le tradizioni, la tutela della salute, la prevenzione di patologie, l'attrattività turistica del Paese; ha condiviso inoltre la battaglia per un sistema europeo di etichettatura chiaro, che fornisca informazioni corrette sul valore nutrizionale. Il sistema di etichettatura proposto dall'Italia - ha ricordato-  è stato condiviso da altri Paesi e sono in corso colloqui anche con la Francia per trovare una sintesi tra il carattere intuitivo del sistema Nutri-score e il valore informativo del sistema NutrInform.