Il divieto di somministrare proteine animali ai non-ruminanti potrebbe essere gradualmente ritirato, ma le norme sanitarie di sicurezza dovranno rimanere severe come prima. I deputati europei hanno appoggiato una risoluzione non legislativa, prima della revisione dell'attuale legislazione comunitaria da parte della Commissione.
Gli eurodeputati si sono espressi sulla imminente revisionE della legislazione dell'UE sulle encefalopatie spongiformi trasmissibili (EST), sui relativi controlli dei mangimi e degli alimenti e sulla sorveglianza della BSE. Il 6 luglio hanno approvato una risoluzione non legislativa che allenta alcuni divieti, ma chiede che le norme di sicurezza sanitaria rimangano severe come prima.
Il Parlamento europeo prende atto dell'innalzamento dei limiti d'età per l'accertamento delle EST nei bovini di età superiore a 72 mesi in 22 Stati membri ed esorta la Commissione a innalzare i limiti di età nei rimanenti Stati membri "solo se tale iniziativa è sostenuta da una solida valutazione dei rischi al fine di non compromettere un livello di salute degli animali e di protezione dei consumatori elevato".
La sorveglianza, "è uno strumento importante per il monitoraggio delle EST nell'UE" secondo il Parlamento Europeo che "esprime la propria preoccupazione circa un ulteriore innalzamento dei limiti di età per gli accertamenti nei bovini, in particolare alla luce dei test a campione che regoleranno il sistema di monitoraggio della BSE nei bovini da gennaio 2013". L'Europarlamento invita quindi la Commissione "ad informare il Parlamento sui progressi e sulle nuove scoperte in merito alla selezione delle dimensioni del campione".
La risoluzione approvata chiede inoltre che la Commissione mantenga gli accertamenti sugli animali a rischio come un elemento importante per continuare a monitorare l'andamento dei casi di BSE nell'UE e per garantire la tempestiva individuazione di un'eventuale ricomparsa in futuro.
Sulla revisione del divieto delle farine animali nell'alimentazione degli animali, la risoluzione sostiene - in particolare alla luce dell'attuale deficit proteico dell'UE - la proposta della Commissione di revocare le disposizioni relative al divieto di alimentare le specie diverse dai ruminanti con proteine animali trasformate, a condizione che ciò si applichi esclusivamente alle specie non erbivore e in presenza di una serie di requisiti dettagliati nel documento approvato.
Sul materiale specifico a rischio, il Parlamento "si attende che la Commissione mantenga le norme rigorose contenute nell'elenco del materiale specifico a rischio dell'UE; sottolinea che tali norme rigorose non devono essere attenuate da eventuali tentativi dell'OIE di allineare le norme dell'UE all'elenco dell'OIE". Eventuali modifiche all'elenco del materiale specifico a rischio dell'UE saranno possibili "solo se sostenute da riscontri scientifici, applicando il principio di precauzione solo se possono essere esclusi rischi per la salute degli esseri umani e degli animali e se può essere garantita la sicurezza della catena alimentare umana ed animale".
La risoluzione si chiude con l'esortazione nei fontronti degli Stati membri "a migliorare la qualità delle relazioni, migliorando lo svolgimento dei controlli nazionali al fine di garantire il rispetto dei requisiti normativi, individuando i casi di non conformità e potenziando la performance delle autorità di controllo e degli operatori del settore alimentare". La Commissione è invitata "ad eseguire un monitoraggio efficace dei controlli effettuati dagli Stati membri".