Quanto più sono complete ed aggiornate le registrazioni anagrafiche nella Banca dati Nazionale degli Avicoli tanto più l'Autorità Competente potrà disporre di uno strumento valido per la programmazione e la verifica delle sue attività. Auspicabile l'adozione di linee comuni territoriali. Le modalità di controllo opzionali richiedono una buona analisi del rischio. Chiarimenti dal Ministero della Salute.
Da gennaio 2011 le statistiche nella BDN avicoli consentono la visualizzazione di dati utili per la pianificazione delle attività. Infatti sono immediatamente consultabili i dati, se registrati nel sistema dall'Autorità Competente Locale, sugli allevamenti distinti per le diverse tipologie e capacità.
Di conseguenza, quanto più sono complete ed aggiornate le registrazioni anagrafiche nella Banca dati Nazionale degli Avicoli tanto più l'Autorità Competente potrà disporre di uno strumento valido per la programmazione e la verifica delle sue attività.
Ciò premesso, la Direzione Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario ha firmato una nota di chiarimenti per i Servizi Veterinari sui piani di controllo della salmonellosi 2011. La nota -indirizzata anche ai Centri di Referenza per le Salmonellosi e per l'Antibiotico Resistenza e al Covepi- riconosce che " l'adozione di linee comuni territoriali, come richiesto da alcuni Assessorati, è senz'altro auspicabile, soprattutto per stabilire come applicare omogeneamente il piano laddove lo stesso prevede la possibilità per l'Autorità Competente di decidere di effettuare campionamenti ufficiali addizionali, quindi oltre il minimo previsto dal Programma".
In tal modo, il Ministero rileva che le Regioni e le Province autonome" hanno la possibilità di coordinare le attività delle Aziende Sanitarie di competenza in relazione alle tipologie di allevamento ed alle esigenze di tutela sanitaria esistenti sul territorio, in accordo con la normativa nazionale e comunitaria sull'argomento. In ogni caso - aggiunge la Direzione Generale- l'Autorità Competente, nello scegliere le modalità di controllo opzionali, deve effettuare una buona analisi del rischio".
La comunicazione ministeriale riporta i principali elementi di cui tener conto per l'analisi del rischio a livello locale: capacità e densità dei capi in allevarnento, numero di animali costituenti il gruppo, risultati delle visite veterinarie in azienda; misure igieniche e di biosicurezza attuate in allevamento-, eventuali positività, pregresse (anche se solo in autocontrollo) e loro gestione.
Il Servizio Veterinario effettua il controllo veterinario in tutti gli allevamenti di avicoli sottoposti al programma, con capacità superiore a 250 capi, al fine di verificarne la corretta applicazione tramite ispezioni e visite almeno una volta l'anno. In particolare, verifica i dati anagrafici (correlandoli con quelli registrati in BDN) e le altre registrazioni aziendali; effettua farmacosorveglianza, controlla il rispetto delle norme di biosicurezza e delle misure igieniche; approva e verifica l'attuazione del Piano di autocontrollo aziendale.
L'Autorità Competente locale può decidere di effettuare più controlli durante l'anno, secondo la valutazione del rischio attribuito all'allevamento. Di tali controlli deve essere conservata traccia sia presso le ASL che presso gli allevamenti. Nell'esecuzione dei controlli è opportuno che l'Autorìtà Competente regionale utilizzi proprie liste di riscontro al fine di valutare le specifiche situazioni territoriali di competenza.
NOTA MINISTERIALE DEL 17 GENNAIO 2011 SUI PIANI SALMONELLOSI
PROGRAMMA DI CONTROLLO NEI RIPRODUTTORI
PROGRAMMA DI CONTROLLO NELLE OVAIOLE
PROGRAMMA DI CONTROLLO NEI POLLI DA CARNE