A Pisa, dal 17 al 18 aprile, la SCIVAC terrà un congresso internazionale sulla leishmaniosi canina, con la collaborazione del Gruppo di Studio sulla Leishmaniosi Canina, sponsorizzato dalla Hill's. L'Evento è patrocinato dalla Facoltà di Medicina Veterinaria di Pisa. Marco Melosi (ANMVI): la prevenzione è determinante per il cane e per l'uomo. In attesa del vaccino. C'è molta attesa fra i medici veterinari per il Congresso Internazionale sulla Leishmaniosi Canina che si terrà a Pisa dal 17 al 18 aprile al quale sono già iscritti più di 700 partecipanti, italiani e stranieri, per confrontarsi con i massimi esperti mondiali su prevenzione, diagnosi e terapia di questa malattia infettiva del cane, che può interessare anche l'uomo con gravi conseguenze se non subito diagnosticata.
Il Congresso è organizzato dalla SCIVAC (Società Culturale Italiana Veterinari Animali da Compagnia- Associazione Federata ANMVI) e dal GSLC (Gruppo di Studio sulla Leishmaniosi Canina), sponsorizzato dalla Hill's, e patrocinato dalla Facoltà di Medicina Veterinaria di Pisa.
La Leishmaniosi canina è una malattia infettiva tipica dell'area mediterranea, ma è oggi riscontrabile su quasi tutto il territorio nazionale. L'espansione è dovuta ai cambiamenti climatici (in particolare all'aumento della temperatura media) e alla maggiore movimentazione dei cani che sempre più spesso accompagnano i loro proprietari nei trasferimenti per lavoro o vacanza.
Marco Melosi, medico veterinario per animali da compagnia e vice presidente ANMVI: "Oggi in mancanza di strumenti di sicura efficacia per la prevenzione di questa malattia, una diagnosi precoce e protocolli validati da specialisti rappresentano obbiettivi fondamentali per cercare sconfiggere o comunque tenere sotto controllo la malattia. Il congresso di Pisa - aggiunge - rappresenta quindi per tutti i veterinari un momento per fare il punto sui mezzi diagnostici più avanzati e le terapie al momento riconosciute più efficaci".
Al congresso si parlerà anche di come difendere i cani dalle punture di questi insetti con interventi ambientali e specifici sull'animale, l'unica strategia efficace per difendere il cane dal contagio e controllare la diffusione sempre maggiore della leishmaniosi.
La prevenzione della malattia è il principale impegno dei veterinari, visto che purtroppo non esiste ancora la possibilità di una profilassi vaccinale. Anche l'ultimo vaccino sperimentato in Brasile non ha dato sufficiente evidenza di efficacia e non si attiene agli standard europei di sicurezza. Quindi prevenire significa al momento esclusivamente sviluppare la lotta all'unico vettore biologico dimostrato del protozoo: il flebotomo (insetto dittero ematofago, detto anche "pappatacio").