I veterinari del SSN registrano costanti episodi di aggressione, veri e propri attentati alla legalità e alla sicurezza dei quali il Ministero della Salute è chiamato a farsi carico. A Sciacca, un allevatore scarcerato ha minacciato una collega e il figlio. Documentazione del NAS all'Osservatorio ministeriale. ANMVI: il Governo ne faccia una priorità politica. Si riunisce oggi per la seconda volta, dopo la riunione di insediamento di settembre, l'Osservatorio nazionale sullo stato di legalità in cui operano i servizi veterinari pubblici. L'
Osservatorio creato dal Sottosegretario
Francesca Martini, è nato con il compito di monitorare gli episodi di violenza e di intimidazione ai danni dei veterinari del SSN e di adottare le più opportune iniziative di contrasto e di tutela delle vittime. Oggi i partecipanti ai lavori, riferisce in una nota la
Fnovi, saranno chiamati a verificare il materiale è stato predisposto dai NAS.
Gli episodi di intimidazioni si susseguono con una continuità e una gravità per la quale il Sivemp parla di "emergenza" ricordando il caso, fra gli ultimi, di una collega del Servizio Veterinario di Sciacca minacciata, nella propria persona e in quella del figlio, da un allevatore uscito dal carcere, lo stesso che tre anni fa aveva aggredito un collega in servizio procurandogli lesioni per oltre trenta giorni di prognosi.
Gli attacchi e le violenze mirano a impedire lo svolgimento di compiti istituzionali per la tutela della sanità pubblica e della sicurezza alimentare e si sono registrati tanto nel Sud come nel Nord Italia. Da qui una mobilitazione nazionale che ha portato le organizzazioni veterinarie a denunciare pubblicamente gli episodi criminosi e a chiedere l'intervento del Governo, anche con interrogazioni parlamentari.
Il Sivemp ha suggerito l'adozione di un intervento legislativo per la protezione dei dirigenti vittime di intimidazioni e un risarcimento economico a favore di quei colleghi che hanno subito danni fisici, psichici e materiali non solo all'interno dei luoghi di lavoro, ma in tutti i casi riconducibili a cause derivanti dal proprio lavoro.
Secondo l'Associazione Nazionale Medici Veterinari è necessario che il Governo, anche attraverso un coordinamento interministeriale, riconosca in questi attentati alla sanità pubblica una priorità politica e tenga i riflettori accesi su un fenomeno che ha inevitabili connessioni con la criminalità organizzata, attiva anche nei settori zootecnico e agro-alimentare.
I veterinari non possono essere lasciati soli e privi di garanzie di sicurezza specie quando, minacciati e in pericolo, hanno il coraggio di denunciare apertamente violenze e intimidazioni.