In Sicilia come in Veneto. Anzi peggio. L'Assessorato Regionale alla Sanità della Sicilia e l'Azienda sanitaria provinciale di Enna hanno chiesto ai liberi professionisti iscritti all'Ordine provinciale di farsi carico di alcuni interventi di controllo del randagismo (leggasi sterilizzazioni) "a titolo meramente gratuito come impegno di volontariato".
In Sicilia come in Veneto. Anzi peggio. L'Assessorato Regionale allaSanità della Sicilia e l'Azienda sanitaria provinciale di Enna hannochiesto ai liberi professionisti iscritti all'Ordine provinciale difarsi carico di alcuni interventi di controllo del randagismo (leggasisterilizzazioni) "a titolo meramente gratuito come impegno divolontariato".
Nell'Accordo predisposto dalle autorità regionali della Sicilia e dalla Azienda Sanitaria Provinciale di Enna si legge che "il fenomeno del randagismo nel territorio della Provincia di Enna ha assunto, specie negli ultimi tempi, carattere di emergenza sociale" e che "si ritiene necessario per il raggiungimento di un numero adeguato di sterilizzazioni potenziare l'attività dei Servizi Veterinari dell'ASP di Enna con la collaborazione dei veterinari liberi professionisti".
In cosa consista la "collaborazione" è presto detto: "considerato che in un più ampio contesto di azioni necessarie per l'efficacia di tale programma di controllo trovano possibile collocazione alcuni interventi espletabili anche dai medici veterinari liberi professionisti iscritti all'Ordine Professionale di Enna, che potrebbero essere realizzati a titolo meramente gratuito come impegno di volontariato".
"Ci auguriamo che i medici veterinari privati non accettino di dare le loro prestazioni ad istituzioni che non li rispettano - ha dichiarato Carlo Scotti- e che dietro la facile demagogia della tutela della sanità pubblica pretendono di recuperare croniche inefficienze reclutando con proposte offensive la veterinaria privata. Da anni l'ANMVI considera il randagismo una emergenza, da anni ha proposto un progetto intelligente come i LEAVET che se ascoltato per tempo avrebbe consentito di fare enormi passi avanti nel contenimento della popolazione animale, nella prevenzione delle riproduzioni indesiderate e nella prevenzione di tragici episodi di aggressione. La veterinaria privata - conclude Scotti- non è corresponsabile di queste inefficienze e non ha nessuna intenzione di andare in soccorso di politiche tardive e improvvisate".
Raimondo Gissara,Presidente della Federazione regionale degli Ordini della Sicilia interviene sulla proposta di "volontariato" ai medici veterinari di Enna per le sterilizzazioni: "Non la consideriamo una strategia". La proposta dice, "rappresenta una scorciatoia operativa che non tiene conto dell'utilizzo attuale delle risorse che l'assessorato ha messo in campo, leggasi veterinaria pubblica".
Il presidente della Federazione regionale componente, fra l'altro, del tavolo tecnico Regionale sulle problematiche del randagismo in Sicilia ed istituito con apposito decreto assessoriale ha presentato una serie di proposte operative per la risoluzione del problema che vedeva coinvolta la veterinaria pubblica e privata.
"Dall'ultima riunione del mese di settembre - dichiara il presidente Gissara - l'assessorato non ha più convocato il tavolo tecnico ed ha pensato di risolvere il problema con il metodo " macchia di leopardo " cioè soluzioni diverse per ogni provincia della Regione. Non la consideriamo una strategia".