«Il governo ristabilisca un principio di equità tra le parti sociali, estendendo anche ai professionisti gli incentivi promessi alle imprese». È la richiesta avanzata ieri da Confprofessioni al Governo a nome delle sigle confederate fra cui figura l'Anmvi, in rappresentanza delle professioni sanitarie.
«Il governo ristabilisca un principio di equità tra le parti sociali, estendendo anche ai professionisti gli incentivi promessi alle imprese». È la richiesta avanzata ieri da Confprofessioni, al Governo nel corso dell'incontro con le parti sociali a Palazzo Chigi in vista della manovra Finanziaria.
«Il sistema delle professioni, al pari delle imprese, si trova ad affrontare una difficile crisi che potrebbe avere gravi ripercussioni sulle attività dei professionisti, in particolare per il comparto tecnico (architetti e ingegneri), e per i dipendenti degli studi, dove gli ammortizzatori sociali da soli non bastano».
Confprofessioni, in rappresentanza delle sigle associate fra cui l'Anmvi, ha chiesto al Governo di poter estendere i benefici introdotti dalla Tremonti ter a favore dei professionisti, in particolare incentivi alla innovazione, per acquisto di macchinari (computer e software), oltre all'allargamento e/o potenziamento degli ammortizzatori sociali.
Va inoltre estesa - secondo Confprofessioni - la moratoria bancaria ora prevista soltanto per le imprese. Infine due provvedimenti di natura fiscale: il primo per favorire la piena deducibilità dei costi di formazione; il secondo per sostenere i redditi dei professionisti under 35 e per le donne almeno durante il periodo della maternità con l'abolizione dell' IRAP sui redditi ».