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FINANZIARIA “LEGGERA” ANCHE PER CANI E GATTI

FINANZIARIA “LEGGERA” ANCHE PER CANI E GATTI
La chiede l'Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani: alzare le detrazioni e abbattere l'IVA su cure e alimentazione. Gli italiani pagano un IVA tra le più alte d'Europa. Appello al Ministro Tremonti e al Sottosegretario Francesca Martini. La manovra di finanza pubblica per il 2010 approda oggi in Consiglio dei ministri. Il Ministro Tremonti consideri seriamente l'ipotesi di ridurre l'aliquota IVA che grava oggi sulle cure veterinarie e sull'alimentazione degli animali da compagnia con l'aliquota massima del 20%, la stessa dei beni voluttuari e di lusso. E anche di alzare la soglia di detraibilità delle spese veterinarie, ferma da troppi anni alla soglia del 19%.

"L'Economia- dichiara Carlo Scotti dell'Anmvi - darebbe in questo un segnale di attenzione sociale a milioni di famiglie italiane dove vive un animale da compagnia e rilancerebbe il mercato dei servizi e dei prodotti per cani e gatti scongiurando il pericolo reale di una stagnazione e di una contrazione dei consumi. Alle preoccupazioni del Ministro Tremonti per le ricadute sul gettito- continua Scotti- diciamo infatti che abbattere l'IVA del 20% sulle cure veterinarie e sui prodotti alimentari favorirebbe il rilancio di questo comparto, un comparto che- statistiche alla mano- mostra potenziali di crescita non adeguatamente incoraggiata".

All'Anmvi l'Economia ha più volte risposto picche adducendo anche motivi di incompatibilità con le norme comunitarie sull'IVA: "Anche in questo caso - spiega Scotti- bisogna ricordare che l'Europa ha condotto una battaglia per l'armonizzazione dell'imposta sul valore aggiunto, proprio per esigenze di rilancio del mercato comunitario e per ristabilire un equilibrio concorrenziale nella prestazione di servizi e di beni. E' stata ribassata l'aliquota su prodotti e servizi voluttuari trascurando un bene che ha valenza di sanità pubblica come appunto la sanità veterinaria e un bene di prima necessità come l'alimentazione di cani e gatti. Il risultato- conclude Scotti- è che gli italiani pagano l'IVA veterinaria fra le più alte d'Europa".

La battaglia dell'Anmvi conta sull'appoggio del Sottosegretario alla Salute Francesca Martini e di un vasto schieramento parlamentare di maggioranza e di opposizione che ha posto il rispetto dell'animale, il fenomeno del randagismo e la prevenzione veterinaria al primo posto nell'agenda autunnale.